L'eurodeputato di Fratelli d'Italia non ha dubbi: «Bruxelles deve fare tutto il possibile per favorire la ricostruzione in questi due Paesi, altrimenti la rotta balcanica già sotto pressione registrerà un aumento esponenziale di flussi migratori»
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«Nelle discussioni sulla tragedia di Cutro si sta parlando troppo poco di una cosa: la Turchia. Paese dal quale si imbarcano gran parte dei migranti che arrivano in Italia e che ora, alle prese con la tragedia immane del terremoto, sicuramente non potrà mettersi a fare da filtro migratorio per conto dell'Europa. Ecco perché successivamente al terremoto ho subito detto che l’UE deve fare tutto il possibile per favorire gli aiuti umanitari e la ricostruzione in questo paese e in Siria, uno dei principali paesi di provenienza dei migranti. Perché altrimenti ci sarà un aumento esponenziale di flussi migratori da una rotta balcanica già sotto pressione».
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Così, l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo che aggiunge: «Considerando che da un anno a questa parte, in aggiunta ai flussi migratori ai quali siamo abituati, dobbiamo fronteggiare le richieste di aiuto delle popolazioni colpite dal conflitto tra Russia e Ucraina, con oltre quattro milioni di rifugiati già riversatisi nel nostro continente. Conflitto che ha innescato una crisi di forniture alimentari anche in Africa, aggravando le cause che inducono le sue popolazioni a migrare verso di noi. Purtroppo - conclude Sofo - quelle che scontiamo oggi sono anche le conseguenze di molti anni nei quali l'Europa ha rinunciato a dotarsi di una politica estera condivisa che le consentisse di esercitare il suo ruolo naturale di stabilizzatore dell'area mediterranea, lasciando un vuoto che ha generato caos. Caos al quale ora dobbiamo iniziare a porre rimedio».