INTERVISTA | L'ex presidente della Regione convinto dell'importanza della infrastruttura: «È strategica se inserita nell'anello ferroviario di collegamento sull'asse Sibari-Paola»
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La gara per appaltare i lavori della metropolitana leggera l’aveva approvata il governo Scopelliti, ma da presidente della Regione Mario Oliverio si è tenacemente battuto per realizzare l’opera, dando vita ad un lungo e duro braccio di ferro con il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, finché i due amministratori non hanno trovato una sintesi e dato il via libera al cantiere.
Finanziamenti a rischio
Solo sulla carta perché i lavori, di fatto, non sono mai partiti. Ed il rischio di un disinvestimento delle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea, è molto concreto. Durante la conferenza stampa con cui è ricomparso sulla scena politica, Oliverio sulla vicenda ha detto la sua sulla paventata rinuncia all’infrastruttura: «Sarebbe un errore. Bisogna andare a Bruxelles ed interloquire con l'Unione».
Contesto mutato
«Il contesto infrastrutturale in cui la metro si andrebbe a calare è mutato - aggiunge - Con il prolungamento fino a Settimo è il punto di congiunzione tra l'area urbana e presilana e l'anello di collegamento ferroviario Jonio-Tirreno». Ecco l'intervista