Il Consiglio comunale ha discusso dei disagi provocati dai lavori per la metropolitana. Nel corso della seduta ha preso la parola anche Mario Bozzo, delegato del Comitato contrario alla costruzione della infrastruttura
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A Palazzo dei Bruzi, si cerca una mediazione con il Comitato No Metro, per la riapertura, almeno parziale, di Viale Mancini, interdetto alla circolazione per consentire i lavori di realizzazione della infrastruttura di collegamento del capoluogo bruzio con Rende e l’Università della Calabria. Il tema è stato trattato tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di quest’oggi, 18 dicembre.
Mario Bozzo: «Riaprire il viale»
Presente il sindaco Mario Occhiuto, è intervenuto anche Mario Bozzo, in qualità di delegato del Comitato No Metro. «Lei ha cambiato idea su Viale Parco rispetto a quanto affermato nel programma elettorale e lo ha fatto senza consultare i cittadini – ha detto tra l’altro, rimproverando il primo cittadino - Le nostre sono richieste di buon senso: che sia aperto il Viale Parco e che venga immediatamente collegato con il Viale Principe. Noi tutti avvertiamo il disagio profondo per una scelta avventata, adottata senza aver creato prima una viabilità alternativa. Riaprire Viale Parco è dunque un'esigenza immediata di sicurezza». Mario Bozzo inoltre ha chiesto l’avvio di una discussione in città sulla costruzione della metrotramvia, definita come «una scelta sciagurata».
La replica del sindaco
«Io ritengo di non aver cambiato idea - ha esordito nella replica Mario Occhiuto - Sono stato finora l'unico a esprimere perplessità rispetto al progetto originario, che risale alla consiliatura Mancini. Il progetto, che ho visto al mio insediamento, non l'ho ritenuto utile per i problemi della mobilità cosentina e per i problemi di connessione tra via Popilia e il centro città. Soprattutto ritenevo che il progetto fosse invasivo, che spaccasse la città in due, creando un asse di viabilità ferroviario e veicolare senza le caratteristiche di qualità urbana connotate dalla struttura verde longitudinale, all’interno della città, che stava assumendo una caratterizzazione forte, utilizzata dai cittadini anche per attività fisica. Ho detto che sarebbe stato meglio utilizzare il tracciato esistente e avere una struttura più leggera all’interno della città. E per questo ho condotto, primo e unico, la battaglia ma quando sono stato rieletto l'appalto era già assegnato, in quanto l'opera è finanziata e appaltata dalla Regione Calabria».
Dalla cronistoria all'attualità
Mario Occhiuto si è poi soffermato sull'accordo preteso, finalizzato a un sistema complessivo della mobilità, tutto a vantaggio dei cittadini di Cosenza. «Ho diffidato la Regione Calabria – ha ricordato – affinché vengano rispettati di tutti i punti dell’accordo. La Regione ha sempre preso tempo. L'ho diffidata anche alla ripresa dei lavori, il Comune non può fare altro che questo perché si rispettino gli accordi fatti con noi e non con la ditta. Noi possiamo solo ascoltare i cittadini, capire le loro problematiche, e usare gli strumenti che la legge ci mette a disposizione. Non smetteremo di richiamare la Regione a rispettare questo accordo – ha concluso - anche se vedo il tentativo di delegittimarmi. Oggi, a lavori in corso, anche se non con tempi europei, voglio sperare che non ci siano pressioni politiche per rallentarli. Noi ci difendiamo, ma possiamo farlo solo con gli strumenti che la legge ci mette a disposizione».
Petizione irrituale
In apertura del consiglio comunale, il dirigente Giovanni De Rose, aveva spiegato i motivi per i quali l’Amministrazione non può dare seguito alla petizione depositata dal Comitato No Metro, sottoscritta da oltre tremila persone: «Sono tre gli istituti di democrazia diretta previsti dallo statuto comunale – ha affermato - il referendum, che prevede tra l'altro un gran numero di firme; la petizione, da inoltrare al Sindaco, che entro 30 giorni la inoltra all'organo competente, il cui oggetto deve essere inerente l'attività gestionale; la consultazione, che è di esclusiva competenza del Comune, l'unico che può indurla. Per questo il documento depositato, relativo alla metropolitana leggera – ha precisato De Rose – è irrituale: non può produrre consultazione, esprime giudizi di valore, cosiddetti suggestivi, e comunque serve un regolamento per declinare cosa si intenda per Comune, cioè chi emana la consultazione e come deve essere redatto il parere. Per questi motivi, resta una questione che il Consiglio comunale può tranquillamente discutere ma la petizione ricevuta non è atto valido a creare una consultazione».
Il documento conclusivo
Al termine del dibattito è stato approvato il seguente documento: «Il Consiglio comunale dà mandato al Sindaco di verificare, di concerto con gli Enti firmatari ed il Collegio di vigilanza, la sussistenza delle condizioni tecniche, giuridiche e finanziarie, per una riapertura immediata della circolazione sul Viale Parco, fino alla realizzazione della viabilità alternativa prevista dall'Accordo di Programma. Laddove questa ipotesi non dovesse essere praticabile, si chiede al Sindaco di verificare la possibilità di una riapertura immediata di almeno una carreggiata del Viale, tale da consentire la circolazione nei due sensi di marcia».