Quello che ci siamo appena lasciati alle spalle qualcuno lo ha definito come il week end delle passerelle. Sul pratone di Pontida c’era la convention della Lega di lotta e di governo con Salvini e la Le Pen che si giuravano amore eterno. Lo stesso amore politico che Salvini promette verso Giorgia Meloni con cui dice che governerà cinque anni e forse anche altri cinque. Intanto prova a sottrargli terreno a destra rilanciando sui temi dell’immigrazione e dell’Europa matrigna. L’effetto, in attesa dei dati elettorali, è quello di una linea politica difficile da individuare.

All’altro capo dell’Italia la stessa Meloni era in visita a Lampedusa. Ospite d’eccezione l’odiata (da Salvini e Le Pen) Ursula Von der Leyen. La presidente della commissione europea ha promesso un impegno in dieci punti dell’Europa per sostenere l’Italia nella gestione dell’ondata migratoria. Solo pochi i minuti che le due donne hanno impiegato negli hot spot di prima accoglienza. Il che ha scatenato le ire dei residenti che da anni sentono ripetere che l’Europa ha un piano ed è pronta a farsi carico dei migranti che sbarcano sulle nostre coste. Nessuno però ne ha mai visto uno e la promessa oggi è ancora più difficile da credere visto che, fra le altre cose, la commissione è in scadenza.

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Forse non ci crede nemmeno la stessa Meloni che oggi in Consiglio dei Ministri porterà la pratica dei nuovi centri di detenzione. Un’altra bella gatta da pelare perché bisogna considerare quanto tempo occorrerà fra permessi e autorizzazioni di Regioni e Comuni e soprattutto bisognerà capire chi è disposto ad accogliere nel suo territorio una bomba sociale simile. La Calabria come terra di sbarchi è fortemente indiziata. Per il momento il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, mantiene la linea sobria e commenta positivamente la visita della Von der Leyen «La visita della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a Lampedusa è positiva - ha detto - E bene fa il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a pretendere sempre più il coinvolgimento delle istituzioni Ue e dei Paesi comunitari nella gestione di questa crisi. Nessuno può voltarsi dall’altra parte, l’emergenza immigrazione non può essere lasciata solo all’Italia. Ci aspettiamo che l’Unione europea sia più vicina e in modo concreto al nostro Paese, e soprattutto alla Sicilia e alla Calabria, vere Regioni di frontiera dell’Europa sul Mediterraneo».

L’Europa però è alla vigilia del voto e la coalizione di Governo, con ben nove mesi di anticipo, è già in campagna elettorale con Salvini che prova a sgambettare a destra la Meloni e Forza Italia che si sforza di sembrare il punto più affidabile e moderato dell’alleanza. Ragionamenti che a Pontida però non sono arrivati. Il comunicato post evento del coordinatore regionale, Francesco Saccomanno, si limita infatti a parlare dello stand gastronomico dei leghisti calabresi, nemmeno fossimo a una delle tante fiere cui partecipa la Regione Calabria. Prodotti ottimi, molto apprezzati da tutti. Qualcuno ha titolato “La grande abbuffata calabrese a Pontida”.