Il sindaco, anch'egli dimissionario, aveva tentato una mediazione assieme ad alcuni consiglieri. È l'epilogo di una crisi politica partita oltre un anno fa
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È finita l'era di Salvatore Orlando: con le dimissioni di ben sei consiglieri il Comune di Melito Porto Salvo passerà, da domani, alla gestione commissariale prefettizia fino alle prossime elezioni nella primavera 2025.
Dopo l'approvazione degli equilibri di bilancio nel Consiglio Comunale in seconda convocazione iniziato alle ore 11.00, i consiglieri Daniela Demetrio, Pasquale Pizzi, Mario Siviglia e Silvio Malaspina hanno rassegnato le loro dimissioni congiuntamente, seguite poco dopo - ma con premesse differenti e singolarmente - quelle di Manuela Minniti e Francesco Romeo.
Al Consiglio Comunale era presente, questa volta, anche il sindaco dimissionario Salvatore Orlando, che con un messaggio aperto al Consiglio ed alla cittadinanza, ha fatto sin da subito intendere il triste epilogo amministrativo della giornata.
Orlando in Consiglio: «Dato tutto me stesso, non porto rancori»
«Siamo agli sgoccioli di questa esperienza amministrativa - ha dichiarato -, come tutti sanno ho rassegnato al Prefetto le mie dimissioni e tutti conosciamo le motivazioni. Ci tenevo ad essere presente oggi a questo consiglio visti i punti da approvare. Sono responsabile fino alle fine, questo è certo. Desidero da subito ringraziare il Presidente del consiglio Francesco Benedetto perché ha dimostrato dall’inizio alla fine grande equilibrio e senso del dovere, cercando sempre la mediazione ed il confronto costruttivo. Ringrazio anche i consiglieri Scambia e Gurnari per essere stati sempre a sostegno di questa maggioranza; sarebbero stati validi collaboratori nell’esecutivo se solo fosse stata garantita la continuità amministrativa. Un ringraziamento a quanti, assessori e consiglieri, con senso del dovere e lealmente, hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi programmati».
Orlando ha raccontato di aver ricevuto diverse attestazioni di stima e di affetto da parte dell'apparato amministrativo del Comune. «Non siete voi che dovete ringraziare me; ognuno di loro anche attraverso messaggi profondi mi ha espresso gratitudine per il lavoro svolto e “per la serenità, volendo riportare un passaggio loro, con la quale all’interno di questa istituzione si è lavorato" sappia che la stima, l’affetto e la gratitudine sono reciproche». Ha continuato, poi, ringraziando i dipendenti, la Protezione Civile, le Forze dell'Ordine, e tutte le istituzioni che a vario titolo hanno collaborato durante la sua sindacatura.
«Chi mi conosce - ha affermato - sa che non sono una persona incline alle polemiche, né tanto meno una persona rancorosa. Ho dato tutto il meglio di me stesso, e l’ho fatto spassionatamente. L’ho fatto per un Paese che mi ha spesso bersagliato di critiche e accuse gratuite ma che continuo a sentire ugualmente mio».
La conclusione è dedicata ai rapporti istituzionali ed a quel tesoretto di progetti che lascia in eredità alla gestione commissariale. «Sono soddisfatto dall’attenzione che ho ricevuto dalla Regione Calabria, dalla Città Metropolitana e da tutti i Sindaci dell’Area grecanica con cui ho fattivamente e sinergicamente collaborato. Auguro che tutti i finanziamenti ottenuti, per circa 25 milioni di euro, vadano a buon fine, per far si che questo Paese possa finalmente decollare».
Pronta la gestione commissariale
Venendo meno il numero legale in Consiglio Comunale - va ricordato che alle precedenti elezioni a presentarsi era stata una lista unica, e che dallo scorso settembre sono state diverse le dimissioni dal consiglio comunale - quella di oggi sarà ricordata quindi come l'ultima giornata dell'Amministrazione Orlando. Nelle prossime ore, probabilmente non più tardi di domani, verrà annunciato dalla Prefettura di Reggio Calabria il nome di chi sarà chiamato a traghettare il Comune più grande dell'Area Grecanica fino alle prossime elezioni amministrative, passando dal pieno dell'estate e dall'emergenza idrica che attanaglia sempre più forte i comuni grecanici. Le dimissioni del primo cittadino Orlando erano un po’ delle “dimissioni aperte”. Aperte ad un dialogo che via via, nei mesi, si è fatto sempre più difficile ed a tratti impossibile. «Le dimissioni saranno irrevocabili - aveva dichiarato ieri ad ilReggino.it Orlando - ma entro i venti giorni previsti dalla legge posso ritirarle, il che lascia aperto uno spazio per il dialogo. Non c’è un commissario in arrivo immediatamente, a meno che non ci siano ulteriori dimissioni che farebbero decadere il numero legale». Dimissioni che, invece, sono arrivate come un orologio svizzero alla fine del Consiglio Comunale.