I sindaci di Melicucco, Laureana di Borrello e Feroleto Della Chiesa hanno convocato una conferenza stampa per contestare la delibera del Consiglio metropolitano inerente la proposta di Dimensionamento scolastico. Francesco Nicolaci, Alberto Morano e Antonio Tranquilla sono contrari alla fusione delle dirigenze scolastiche degli Istituti comprensivi di Melicucco e Laureana di Borrello, ritenendo che per numeri di alunni e caratteristiche della popolazione si potesse continuare ad avere due veritici distinti.

In particolare, gli amministratori ritengono che le due Dirigenze non andassero accorpate, perché in tal senso si sono mosse le Linee guida dettate dalla Regione e in questa direzione erano andate anche le dichiarazioni del sindaco metropolitano, Carmelo Versace. Sono 618 e 602, infatti, i numeri degli alunni vantati dall’Istituto di Laureana - che comprendeva già le scuole di Candidoni, Galatro, Serrata e Feroleto – e dalla scuola di Melicucco, e secondo quanto riferito a ciò andava aggiunto il fatto che nessuno dei Centri coinvolti ha una popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Incontrando i cronisti nel municipio di Melicucco, i sindaci hanno contestato il metodo.

«Abbiamo appreso dell’accorpamento solo leggendo la delibera finale», ha detto Nicolaci, mentre Morano ha attaccato: «Si sono rivelate inutili le delibere che erano state chieste alle giunte comunali». Tranquilla ha poi riferito sulla «sorpresa provata, dopo che come sindaci ci eravamo incontrati nel municipio di Cinquefrondi, dove erano emersi problemi solo per San Giorgio Morgeto e Maropati». Secondo i sindaci tutto lasciava presupporre che i due istituti, visti i numeri, diventassero attrattivi per questi altri due centri, che invece hanno visto mantenuto lo status quo. Anche se ancora non si sa se la sede del nuovo Istituto andrebbe a Melicucco o a Laureana, i sindaci hanno assicurato che chiunque andrà dirigere la scuola si troverà a far fronte a un disagio dovuto alla disomogeneità del territorio e alla lontananza aggravata anche dalle condizioni delle strade. È stata preparata una lettera indirizzata alla vicepresidente della Regione, Giusy Princi, per chiedere un dialogo che emendi la proposta partita da Reggio Calabria, mentre Nicolaci non ha escluso la possibilità di impugnare al Tar, entro 60 giorni, la delibera del Consiglio metropolitano.