Il governatore è intervenuto alla convention regionale di Fratelli d'Italia, ha citato le riforme fatte e sul futuro della Calabria ha detto: «Sarà governata due volte di seguito dal centrodestra, cosa mai successa». E rispondendo ai meloniani che chiedevano più spazio nella giunta, ha annunciato di voler cedere alcune deleghe
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«Fra qualche settimana ho intenzione di alleggerirmi di alcune deleghe perché obiettivamente ne ho troppe». Risponde così il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, alle sollecitazioni arrivate, sia pure col sorriso sulle labbra, sia da Wanda Ferro sia da Fausto Orsomarso che chiedevano più spazio per il loro partito in Regione. L’occasione è la convention regionale di Fratelli d’Italia in corso a Rende. Un piccolo segno del fatto che, al di là delle grandi affermazioni di amore e rispetto reciproco, per il momento il rapporto fra il presidente della giunta regionale e i meloniani è ancora irrisolto. Difatti Occhiuto prosegue sull’ipotetico rimpasto (non si capisce se solo di deleghe o anche di attori) lanciandosi in una analisi sul distinguo fra ruolo politico e istituzionale per dire che difficilmente eventuali nuovi assessori saranno dirigenti di partito.
«Io ho fatto molte scelte impopolari, sulla depurazione o sull’Arrical ho commissariato anche sindaci del mio partito, non so se un assessore “politico” avrebbe avuto il coraggio di farlo». E se non bastasse Occhiuto ha detto anche che alcuni dossier devono essere appannaggio del presidente non perché sia più bravo ma per il peso politico che ha. Cita ad esempio i suoi recenti successi a Bruxelles dove la commissione ha dato autorizzazioni importanti in deroga alla Calabria come quella sugli aiuti di Stato per gli incentivi alle compagnie aeree low cost o il recente finanziamento per Sorical nonostante i ritardi dell’idrico. Secondo lui questi risultati sono arrivati perché il presidente di Regione li ha direttamente contrattati a Bruxelles,
Questo non cambia di una virgola la stima che Occhiuto dice di avere del gruppo dirigente nazionale e regionale di Fratelli d’Italia. Questi giurano lo stesso con Orsomarso che pronostica un record per Occhiuto: essere il primo presidente della giunta regionale calabrese a governare per due mandati. Del resto il tema della serata era proprio questo: portare il bilancio di un anno di Governo Meloni e due anni di governo Occhiuto. I meloniani non hanno dubbi: sono stati entrambi un successo. Entrambi si sono caratterizzati per l’avvio di una serie di riforme che cambieranno il volto del Paese e della Calabria.
Wanda Ferro, costretta a casa da un rognoso incidente domestico, li elenca nella modifica del Reddito di cittadinanza, nel potenziamento delle forze dell’ordine, nella riforma della giustizia, nel nuovo ruolo dell’Italia in Europa. E proprio le Europee sono lo spettro che si agitava ieri nei saloni che ospitavano la manifestazione. L’asticella da raggiungere è molto alta ovvero il 30%, roba dalla quale si può solo scendere. Lo dice bene il capogruppo regionale Peppe Neri. Dopo che l’assessore Giovanni Calabrese ha elencato le riforme in atto sul mercato del lavoro e il titanico tentativo di azzerare il precariato in Calabria, il suo collega Neri è entrato nelle dinamiche del partito. Il 30%, dice, è stato quasi un successo personale di Giorgia Meloni che ha tirato la volata a tutti. Adesso però si apre una seconda fase ovvero consolidare quel risultato. Per farlo, dice Neri, c’è bisogno del contributo di tutti, c’è bisogno di tornare ai partiti tradizionali e FdI è uno dei pochi partiti rimasti in Italia per organizzazione e articolazione (la Ferro si lancia addirittura in un paragone con l’organizzazione capillare dell’Arma). Neri invita se stesso e i suoi colleghi allora ad essere filtri fra le istituzioni e il territorio e spiegare a tutti le riforme che si stanno mettendo in campo a Catanzaro e a Roma.
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Occhiuto, d’altronde, aveva rivendicato il suo riformismo, dicendo di aver messo la faccia anche su scelte impopolari. «Se una cosa è giusta anche se è impopolare va fatta, anche perché proprio perché è giusta prima o poi diventerà anche popolare». Cita ad esempio i medici cubani: mi hanno attaccato tutti - dice - ora invece tutti vogliono questi medici. Cita le riforme di idrico e rifiuti, quella dei Consorzi di Bonifica, gli sforzi sulla sanità dove sostiene siano state assunte in due anni 2500 persone, ma purtroppo ne sono andate in pensione 1700. Insomma Occhiuto chiede pazienza perché governare questa regione è bellissimo quanto complicatissimo. Per questo sul doppio mandato Occhiuto esita: «Nei miei ultimi giorni di Parlamento, girando per quelle bellissime sale mi chiedevo se mi sarebbe mancato il Transatlantico. Vi confesso una cosa: non mi è mai mancato. Ma governare la Calabria è molto faticoso, non so se avrei la forza di ripetere l’esperienza. Il mio sogno è quello di consegnare al centrodestra una regione che può essere governata per due volte di seguito dalla stessa coalizione, cosa mai accaduta in Calabria». Argomenti di là da venire. In mezzo ci sono le Europee e prima ancora i congressi provinciali di FdI, il vero argomento principe nei corridoi della kermesse.