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“Si discute molto di Mezzogiorno dopo i dati allarmanti forniti dalla Svimez e la risposta del Governo è giunta con il Masterplan, che contiene le linee guida su cui orientarsi, una nuova metodologia, le risorse, gli strumenti e soprattutto batte i ritmi e i tempi entro i quali gli interventi vanno realizzati. Si tratta - afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - di oltre 100 miliardi di euro da impegnare e utilizzare nel periodo che va dal 2016 al 2023. Entro il 31 dicembre del 2015 bisognerà sottoscrivere i Patti per lo Sviluppo e, cosa assai importante, per la riuscita della missione, il Governo impegna le grandi aziende partecipate dallo Stato: Finmeccanica - Enel - Anas - Fincantieri - Invitalia - Cassa Depositi e Prestiti. Ora è tempo che ciascuno si prenda le proprie responsabilità. Oggi a Crotone presenteremo il ‘Programma per la crescita e lo sviluppo produttivo’, realizzato dopo settimane d’impegno con tutti gli attori dello sviluppo e martedì in Consiglio regionale si discuterà del Patto per la Calabria”.
Aggiunge Flora Sculco: “L’idea di fondo del Masterplan è convincente: puntare su aerospazio, elettronica, siderurgia, chimica, agroindustria, turismo per collocarli in un contesto di politica industriale e di infrastrutture e servizi che consentano di far diventare le eccellenze meridionali veri diffusori d’imprenditorialità. L’impostazione del Governo interroga istituzioni, forze politiche e sociali del Mezzogiorno che, per vincere la sfida, debbono coinvolgere le energie di cui dispongono in tutti i territori. Oggi - aggiunge Sculco - consapevoli che se in Calabria non rilanciamo lo sviluppo produttivo sarà difficile fronteggiare i bisogni della società, tocca alle sue classi dirigenti afferrare le opportunità del Masterplan. La storia complicata della Calabria ci dice che nel corso dei decenni è stata oggetto di politiche economiche eterodirette e funzionali ai disegni di grandi imprese pubbliche e private. Adesso siamo chiamati a vivere diversamente questa fase che si apre con il Piano d’azione del Governo. Partendo da una visione del nostro futuro di cui in fretta, ridando priorità alla programmazione, dobbiamo dotarci. Ecco perché penso che il Patto per la Calabria, da sottoscrivere entro fine anno sia un evento cruciale. Prendendo le mosse dai disastri ambientali provocati negli scorsi anni a Crotone dall’Eni, abbiamo elaborato uno specifico piano di sviluppo della città. Impiantando una sorta di laboratorio per valorizzare il nostro capitale umano e dare slancio alle funzioni di enti locali e istituzioni”. Conclude: “La sfida del Governo è la nostra sfida per lo sviluppo. Insieme, forse, questa volta, vedremo una luce in fondo al tunnel. Insieme, perché da soli non si va da nessuna parte. Soprattutto ora che viviamo una fase di neocentralismo incalzante e di verticalizzazione dei poteri favorita dalle dinamiche d’austerità che connotano la politica dell’Europa e che impone ai territori, se intendono farsi ascoltare, di concertare gli sforzi. Sono sicura che soltanto procedendo insieme, discutendo tra noi e con i calabresi, otterremo risultati”.