Destinazione 2025. L’obiettivo posto dalla lista che vede candidato a sindaco di Marina di Gioiosa l’avvocato Geppo Femia sembrerebbe di facile raggiungimento, se non ci fossero alle spalle due scioglimenti per mafia che hanno fatto concludere anzitempo l’esperienza amministrativa alle passate consiliature. Ecco perché arrivare a fine mandato per la coalizione civica guidata da Femia rappresenterebbe comunque una prima vittoria, nel momento forse più buio e triste della storia della cittadina ionica. Il candidato a sindaco ha presentato ufficialmente alla stampa la squadra degli aspiranti consiglieri, costituita da più sensibilità politiche e da componenti della società civile che, dopo un ampio ed articolato dibattito, ha individuato i punti essenziali sui quali indirizzare le proprie energie ed il proprio principale impegno amministrativo. Tra loro anche membri di passate amministrazioni comunali che, senza paura, hanno deciso di rimettersi in gioco, come Daniele Albanese, Giuseppe Coluccio e Giancarlo Gennaro.

 

«La mia candidatura nasce da lontano – ha spiegato Femia – e soprattutto dalla sollecitazione di tanti amici che hanno a cuore la rinascita di questa comunità ferita. La criminalità – ha proseguito – non si combatte con la repressione. Ci faremo promotori di una proposta per abrogare la legge che disciplina lo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose. La questione meridionale non è una questione criminale».

Tra i punti salienti del programma amministrativo dei Femia-boys spiccano la riconquista della Bandiera Blu, la riorganizzazione della macchina comunale con particolare attenzione al settore economico-finanziario e un pensiero importante per le associazioni e le attività sportive, con recupero degli impianti presenti sul territorio. «Sappiamo che, se dovessimo essere eletti, andremo ad ereditare una situazione economica non propriamente florida. A ciò – ha epilogato il candidato a sindaco - Sapremo far fronte con l’impegno recuperando un rapporto nuovo e diverso con i cittadini che pagano i tributi».