Continua il tour elettorale della deputata di Italia Viva in vista del voto del 25 settembre. In riva allo Stretto, la visita ai Bronzi di Riace e poi il taglio del nastro della sede del Terzo Polo in via Marina
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«Dalla Calabria mi aspetto che ci dia fiducia e che scelga il Terzo Polo. Abbiamo messo in campo una squadra di donne uomini molto in gamba proprio per la Calabria, a cominciare dal mio compagno di avventure Ernesto Magorno che ha rappresentato al meglio questo territorio negli anni passati in Parlamento e speriamo insieme, unendo le forze, di avere ancora più capacità di incidere proprio per questa comunità che se lo merita».
Maria Elena Boschi è arrivata a Reggio Calabria dopo le altre tappe calabresi per inaugurare la segreteria politica e incontrare i suoi compagni di avventura.
Dopo la tappa al museo per vedere i Bronzi di Riace e quella a palazzo San Giorgio, la deputata di Iv è arrivata per il taglio del nastro della sede del Terzo Polo in via Marina e per garantire che la sua candidatura in Calabria «non sarà come quella di Salvini che non ha portato nulla a questa terra o come De Raho che disse di non voler neanche prendere un caffè qui per poi candidarsi. Io penso - ha aggiunto - di dover mettere a disposizione quello che la Calabria si aspetta da me, perché credo che sia giusto ascoltare in questa parte importante della campagna elettorale, per capire anche quelle che sono le esigenze di questa città. Ascoltare i cittadini, le strade, le preoccupazioni principali sul lavoro, la sanità che spesso torna come tema centrale. Io credo che sia importante innanzitutto ascoltare alcune cose ma anche impararle, conoscere meglio direttamente sul territorio e saper anche presentare le nostre proposte perché abbiamo delle idee chiare da proporre per questa terra, per questa comunità e anche per Reggio Calabria».
La Boschi punta tutto sui collegamenti, Alta velocità, ponte sullo Stretto ma soprattutto porti e Zes: «Noi abbiamo intanto dimostrato negli anni precedenti, quando siamo stati al governo, grazie soprattutto al lavoro del ministro Del Rio, di riuscire a salvaguardare dei posti di lavoro al porto di Gioia Tauro in un momento in cui era in una difficoltà oggettiva e siamo usciti dopo il commissariamento. Adesso c’è una governance più stabile anche se in continuità con quella del commissariamento e abbiamo visto veramente un porto come eccellenza non soltanto di questa terra ma di tutta Italia. Ho visto qualcosa di bello, di positivo per il Paese. C’è stato chiesto sostanzialmente di insistere molto per aiutare il porto ancora meglio collegato con il resto d’Italia».