I consiglieri dem: «I sindaci sono in prima linea e ci mettono la faccia, scaricare su di loro ogni responsabilità non aiuta a risolvere il problema»
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Il video del presidente Roberto Occhiuto sulla depurazione non è affatto piaciuto al Pd. Il consigliere regionale, Ernesto Alecci, che ha fatto per anni il sindaco di una rinomata meta turistica come Soverato si è detto «perplesso e dispiaciuto» per le dichiarazioni del governatore. Il perché è presto detto. Alecci sottolinea che l’iter per lo stanziamento dei fondi per la depurazione da trasferire ai Comuni, è iniziato con la delibera di Giunta Regionale n. 179 di fine aprile. Tali fondi sono stati, poi, inviati ai Comuni solo a giugno inoltrato, «con gravissimo ritardo, su una problematica già ampiamente nota, che andava affrontata con largo anticipo».
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I fondi per la depurazione
«Se si vuole pianificare la stagione estiva - continua l’esponente del Pd - i soldi andrebbero erogati diversi mesi prima, per dare agli uffici comunali il tempo necessario per spenderli nel miglior modo possibile. Un presidente vicino ai territori dovrebbe sapere che, spesso, gli uffici tecnici dei Comuni sono sguarniti di personale e quindi piuttosto che colpevolizzarli dovrebbe capire in che modo sostenerli e affiancarli, soprattutto nelle materie più delicate ed urgenti come alcune regioni hanno fatto».
Altro argomento che non è piaciuto ad Alecci è quello dei mancati controlli. «forse non sa - dice Alecci rivolto ad Occhiuto - che esistono Comuni che ormai non hanno neppure un vigile e che tanti iniziano a consorziare questo servizio per mancanza di personale. Altre Regioni sono intervenute per finanziare la nascita di questi consorzi con il fine di assumere agenti di polizia locale, perché in Calabria non si pensa a fare la stessa cosa?».
L'affondo del Pd
«Forse non sa il presidente, non avendo mai amministrato, che proprio i sindaci sono i primi a dover rispondere a cittadini, turisti e operatori economici quando il mare è sporco, andando a verificare di persona la situazione, mettendoci loro veramente la faccia, tra insulti e proteste». Alecci comunque non è rimasto solo in queste sue considerazioni.
«Non basta un video a tratti esilarante per provare ad uscire dalle proprie evidenti responsabilità, intese come governo regionale. Il mare sporco ferisce come una lama tutti i calabresi ma provare a scaricare solo sui sindaci la colpa del mancato monitoraggio degli scarichi abusivi a mare, in modo particolare lungo la fascia tirrenica, non solo non è giusto ma rischia di essere soprattutto inutile...». Così, in una nota, il gruppo Pd in consiglio regionale.
Arrical
«Oltretutto, accusare i sindaci non aiuta a risolvere il problema dal momento che da aprile 2022 la Cittadella ha coniato una nuova partita Iva regionale per il controllo centralizzato della depurazione con la creazione di Arrical che ha come obiettivo proprio la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e delle risorse idriche. Il presidente Occhiuto, a nostro avviso, non può continuare a predicare l'innovazione e la centralizzazione dei servizi, e del potere, salvo poi puntare a scaricare sui livelli inferiori e in questo caso sui sindaci le colpe quando le cose non vanno bene. Se il mare è sporco, e purtroppo spesso e volentieri è sporco, le responsabilità saranno di tanti e a vari livelli, ma da aprile 2022 è Arrical, ente della Regione, chiamato a vigilare e rispondere sul ciclo dei rifiuti e sulla gestione delle acque».
«Semmai – proseguono i consiglieri del Pd - è da rilevare che, mentre per i rifiuti Arrical ha già organizzato gli uffici e si sta già procedendo ai primi bandi, per i servizi idrici si è letteralmente al palo dal momento che è ancora lontana l'organizzazione degli uffici a più di un anno dalla nascita dell'ente. Ecco perché - conclude la nota - dopo le mirabolanti "annunciazioni" a proposito del mare "spettacolare" di Calabria, spesso e volentieri affidato a cure milionarie affidate a prof di consolidata (ma improduttiva) fama e dopo la nascita da più di un anno di Arrical, centralizzazione del potere e delle responsabilità, scaricare la rabbia e la delusione sui sindaci ci appare come minimo azzardato, oltreché ingiusto».