Dopo la caduta di Occhiuto e le dimissioni di 17 consiglieri nella città si è aperto un dibattito. Siamo con Marco Ambrogio, esponente politico del Pd, già amministratore nell’esperienza di Perugini, attivo protagonista dell’opposizione a Occhiuto. Avete la preoccupazione che questa vicenda possa rappresentare un boomerang?



Penso proprio di no, perché c’è un errore di fondo palesato dal sindaco Occhiuto per passare come vittima invece che carnefice. La minoranza ha fatto il suo gioco e ha esercitato  il ruolo che ha esercitato in questi quattro anni. Quello che è venuto meno all’ex loggia Occhiuto è stato il supporto dei suoi cinque perché ricordiamo che la minoranza constava di 12 elementi ai quali si sono aggiunti alcuni consiglieri fuoriusciti dall’Udc, il consigliere di Ncd e il gruppo facente capo a Ennio Morrone con la figura del presidente del consiglio. Occhiuto deve interrogare se stesso, non deve additare le colpe ad altre persone e quindi alla minoranza. Da sempre abbiamo obiettato l’uso spregiudicato dei lavori pubblici e l’assenza totale di legalità in questo comune. Il tutto si è palesato in una interrogazione parlamentare, interrogazione che non è frutto dell’ultimo minuto ma di anni di opposizione perché il Pd è stato anche a volte in maniera solitaria all’opposizione di questa amministrazione che pareva essere l’amministrazione del fare, del buon costume. Noi abbiamo dimostrato altro, ci ha dato ragione anche il Mef quando ha obiettato gravi e grandi fatti nella gestione dell’Amaco. Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere.


Ricordo che l’ultimo bilancio, il 30 novembre, è stato approvato dalla maggioranza in maniera risicata. Hanno approvato il bilancio con il parere contabile negativo perché c’era un milione 700 mila euro di debiti fuori bilancio prodotti da questa amministrazione. Sono stati in grado di approvare il bilancio 2015 senza approvare i debiti fuori bilancio derivanti dagli anni 2012, 2013 e 2014. Questo è grave. Sono convinto che la Corte dei Conti sta analizzando le pratiche e nei prossimi giorni avremo risvolti importanti.



Voi avete sollevato più volte la questione del ricorso di questa amministrazione agli affidamenti diretti..


È emerso a livello nazionale la questione relativa alle luminarie. Io non mi soffermerei soltanto su questo perché in questa amministrazione è stata consuetudine ricorrere agli affidamenti diretti per qualsiasi cosa. Ricordo che in questi quattro anni ci sono state delle aziende che hanno beneficiato di cifre come 3 o 4 milioni di euro senza mai passare per una sola gara pubblica. Noi come Pd ad agosto abbiamo bloccato l’affidamento diretto concernente la pavimentazione del primo tratto di corso Mazzini per un importo pari a 490mila euro, affidamento diretto. In una città come Cosenza dire che Occhiuto non ha fatto nulla sarebbe da ipocriti, ma noi vogliamo che si operi nella legalità. Non ho paura a dire che le regole sono state stravolte quasi sempre.


Nel dibattito emergono appelli dal centrosinistra, dove non è stato ancora definito chi sfiderà Occhiuto. La Catizone che era esponente del centrosinistra ora si è esposta a difesa di Occhiuto..


Io penso che la sua sia una difesa personale e non di partito perché l’ex sindaco fa parte di un noto partito di sinistra che non appoggerà Occhiuto, Sel. Penso che sue siano considerazioni personali, avrà avuto i suoi motivi. Rispettiamo il parere di ognuno anche non condividendolo. Occhiuto ha operato in maniera distorta rispetto alla legge. Rispettiamo l’Occhiuto persona ma non vogliamo avere a che fare con l’Occhiuto politico.



Nei giorni scorsi come Pd avete tenuto l’assemblea della direzione provinciale e avete delineato un percorso..


Il percorso è semplice. Partirei da un punto fermo: le primarie del 6 marzo. È stato stabilito dal segretario Guglielmelli la data del 20-21 febbraio per la presentazione delle candidature. Nel mentre gli alleati ci hanno chiesto di trovare una soluzione unitaria che potrebbe essere la migliore qualora ci sia una condivisione e non un’imposizione. Io sono convinto che le primarie siano il miglior metodo per selezionare la classe dirigente. Io sono stato sostenitore di Gianluca Callipo nelle primarie regionali ma quando ha vinto Oliverio ci siamo allineati e lo abbiamo sostenuto.  Oggi Cosenza deve scegliere il candidato e non subire imposizioni che potrebbero far vincere Occhiuto o chi è candidato al suo posto.


Presta è dato come candidato renziano. Lei che è esponente renziano, come colloca questa vicenda?


Non conosco Presta, ma pare sia amico di Renzi. Essere amici è una cosa, la politica è altro. Nella sua presentazione  ha detto che non vuole avere a che fare con i partiti né con i politici di professione. Sembra quindi apparentemente una canditura civica. Io sono per le candidature politiche ed è importante avere una scuola di partito. La politica è in crisi perché sono venuti meno i partiti che allenavano il settore giovani. Oggi è come se la qualità dipendesse dall’età, invece i giovani devono essere valorizzati dai partiti.


C’è la possibilità che Marco Ambrogio scenda alle primarie?


Si sicuramente. Ambrogio sarà candidato. Se il partito deciderà diversamente noi diremo comunque la nostra. Io comunque starò nel mio partito.