“Il primo balletto triste e giustificatorio della neoeletta compagine di governo regionale, ha condotto al rinvio della prima seduta del consiglio regionale – ha dichiarato Mangialavori – lo Statuto che indica dei termini precisi per avviare l’attività dell’organo, è stata così già violato. E che ciò che sia avvenuto all’inizio del mandato è sintomatico non solo di un avvio stentato, ma dà corpo al sospetto che ci si prepari a un governo del presidente, contando sulla presunta apatia dei cittadini, mentre la nomenclatura si appresta a perpetuare un potere affetto da croniche patologie, pur con qualche variazione nominale con i suoi apparati di partito, le sue organizzazioni, i suoi circoli e così via”.


“l rinvio in politica è la fuga dalle responsabilità –continua - Non si rispetta la legalità statutaria, non si rispettano le attese e i diritti dell'altra parte dell'organismo, la minoranza, o se volete dell'opposizione, che insieme alla maggioranza costituisce quel nucleo attivo determinato dalla volontà dei cittadini in cui consiste il valore democratico di un'istituzione”.

“La democrazia – continua Mangialavori – non è un concetto che si può bloccare davanti a un certificato medico. Da un presidente appena eletto con l'accompagnamento di campane e campanelli a storno che suonavano "cambiamento" – conclude – era legittimo attendersi, sin dall'inizio, il ripudio della trasversalità bruzia e il rispetto del cittadino. La nostra regione, infatti ha più che mai bisogno di credere nel nuovo”.