Il segretario regionale uscente del Pd Ernesto Magorno spiega il senso dell’iniziativa che il partito terrà domani a San Ferdinando. Un modo per dimostrare come la politica possa provare a stare vicina ai migranti e, in genere, alle fasce più deboli della società. Un ruolo che la sinistra dovrebbe avere nel proprio dna, ma che evidentemente è andato smarrito negli ultimi anni.

 

«Domani mattina il Pd visiterà la tendopoli di San Ferdinando – spiega Ernesto Magorno - Saranno presenti i tre parlamentari calabresi, Matteo Orfini, Gennaro Migliore, Teresa Bellanova e Massimo Ungaro e il parlamentare europeo Andrea Cozzolino, insieme ai segretari provinciali. Ci sembra doveroso portare la nostra solidarietà alla comunità immigrata, dopo la tragica uccisione di Sacko Soumayla. Gli inquirenti stanno compiendo un lavoro straordinario e subito ci hanno consegnato un primo quadro dell'accaduto. Alla verità giudiziaria, però c'è da aggiungere una iniziativa della politica, che ha l'obbligo morale di certificare la vicinanza ai tanti immigrati, tutti regolari, che hanno vissuto come ennesima ingiustizia l'esecuzione del giovane sindacalista del Mali. Un uomo coraggioso,  impegnato nella difesa dei diritti contro i caporali e che ha pagato a duro prezzo il suo stare dalla parte giusta. Ci adopereremo, inoltre, per contribuire a sostenere tutte le spese necessarie al rientro della salma nel suo paese di origine, dove vivono la moglie e la figlioletta».

 

Ernesto Magorno prova a commentare anche quanto successo in Consiglio regionale, in occasione dell’ultima seduta contrassegnata da un dibattito, molto acceso, su quanto avvenuto a San Calogero. Un dibattito che ha evidenziato, ancora una volta, la difficoltà che sta vivendo il Pd, e con esso, l’intera maggioranza di centrosinistra che non è stata in grado di garantire il numero legale.

 

«Resto convinto – ha detto Magorno - che un Pd unito sia l'unica strada perseguibile per far fronte ai tempi bui in cui siamo piombati con la nascita del Governo Conte-Salvini-Di Maio. Per cui il mio invito è che si recuperi in fretta quel senso di responsabilità necessario a chiunque ricopra una carica istituzionale o politica. È il tempo dello stare insieme e della ricerca e della valorizzazione dei motivi che ci uniscono. Il Pd, a tutte le latitudini, deve essere il perno, il motore della costruzione di alleanze larghe e omogenee che possano rilanciare il centrosinistra in Italia e in Calabria e alzare un argine alle ultra destre e alle forze populiste, che oggi guidano il Governo. Ciò che accade a livello nazionale non è neutro per i territori ed occorre attrezzarsi con nuovi occhi e nuovi strumenti. Il Pd può e deve avere un ruolo centrale nella creazione di un campo largo e alternativo».