Il senatore di Fratelli d’Italia aveva chiesto di stralciare dal provvedimento omnibus la norma che cambia le regole sui referendum cittadini ma i consiglieri del suo partito hanno seguito il governatore. Unico astenuto Talerico (Area centro). L’opposizione ha abbandonato l’aula prima del voto
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Si preannunciava come un consiglio regionale ad alta tensione quello odierno. Due i temi particolarmente spinosi. Il primo la discussione sul mancato utilizzo dei fondi Por 2014/2020. Il secondo la legge omnibus, primo firmatario Pietro Molinaro, che va a modificare 15 leggi regionali fra cui quella che disciplina le fusioni. In particolare la modifica legislativa sulle fusioni rende consultivi sia il referendum fra i cittadini sia le delibere dei consigli comunali interessati. Il centro sinistra per questa vicenda è sull’Aventino e con ogni probabilità abbandonerà il consiglio al momento della discussione in aula. Anche l’Anci regionale ha chiesto lo stralcio dalla legge omnibus dell’articolo relativo alle fusioni.
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Ma la sorpresa sta nella rottura di un centrodestra che in questo scorcio di legislatura, almeno in apparenza, è sempre stato compatto. Fino a questa mattina, quando sono esplose le contraddizioni. «Io – ha detto il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto – ho molto rispetto dell’autonomia del Consiglio regionale, andrò in Consiglio regionale ma questa è una proposta di iniziativa della maggioranza. Sul piano degli indirizzi di governo è chiaro che ogni azione che porta ad accentrare più funzioni all’interno di un unico ente è un’azione che merita rispetto da parte del governo regionale, che anzi la incoraggia».
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Tradotto nessuna intenzione di stralciare l’articolo o soprassedere sulla questione. A quel punto è arrivata la doccia gelata sotto forma di un post su Facebook del senatore, già assessore dello stesso Occhiuto, Fausto Orsomarso.
Sono da sempre a favore della semplificazione amministrativa e delle fusioni – evidenzia Orsomarso - se le stesse partono dal basso con il coinvolgimento delle comunità e dei consigli comunali e con un dibattito aperto che raccolga le ragioni oltre ai sentimenti e caso per caso anche le specificità per decidere insieme in un senso o in un altro (ricordo la battaglia per Cervicati Vive come il sostegno alle ragioni della nuova grande città della Sibaritide Corigliano-Rossano)».
«Ho partecipato a distanza ad una appassionata riunione in cui abbiamo raccolto perplessità e qualche preoccupazione di tanti sindaci oltre che di diversi dirigenti per l’articolato che modifica la norma. Abbiamo affidato al nostro capogruppo in Consiglio Regionale le riflessioni di queste ore - svela Fausto Orsomarso - ovviamente sappiamo quanto tutta la maggioranza di Centrodestra guidata dal Presidente Occhiuto lavori per legiferare al meglio per il futuro della Calabria».
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Insomma dopo mesi di tensioni sopite i mal di pancia fra il Governatore è Fratelli d’Italia sono esplose. Erano latenti da tempo non solo per la questione delle fibrillazioni legate alla vicenda dei gadget di Calabria meravigliosa e della pista di pattinaggio a Milano, ma anche per l’equilibrio dei poteri interni alla giunta con Forza Italia che la fa da padrone e i meloni ai che si sono dovuti accontentare di deleghe minori. In più qualcuno ancora non ha digerito il dietro front sulla vicenda del consigliere supplente che è costata la poltrona da assessore a Neri. Alla fine però gli ordini di scuderia lanciati da Orsomarso sono caduti nel vuoto. Il consigliere Neri ha chiesto in aula di stralciare l’articolo relativo alle fusioni ma non c’è stato nulla da fare. Il collega Giuseppe Graziano ha detto che in fondo la legge può essere modificata nelle prossime settimane come successo a Casali del Manco ad esempio. Quelli di Fratelli d’Italia alla fine sono rimasti in aula e hanno votato la Omnibus.
Unica eccezione l’avvocato Antonello Talerico che ha sollevato anche questioni di legittimità costituzionale della norma. Nulla da fare. Il centrodestra è andato avanti come un treno chissà per quali oscuri motivi. Così come oscuro è anche il prezzo politico di questa vicenda con il centrodestra che ha mostrato per la prima volta le sue crepe in maniera evidente. A questo proposito si apre anche un altro fronte tutto interno ai meloniani. Bisogna vedere le conseguenze che avrà nel partito il mancato rispetto della posizione espressa da Fausto Orsomarso.