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Mezza giornata a gennaio dedicata al confronto con tutti i dipendenti regionali. Questa la promessa fatta oggi da Oliverio a funzionari e dirigenti della Regione, tutti riuniti per gli auguri, tutti insieme per "la prima volta da quando è nata la Regione" grazie alla nuova sede, la Cittadella. Centro nevralgico dell'apparato burocratico regionale (quello da 'rivoluzionare' come ricorda spesso Guccione) che ora il presidente Oliverio vuole coinvolgere e responsabilizzare nel percorso di riforma della macchina burocratica, e di rilancio economico e sociale della Calabria. Saranno mesi decisivi per il presidente, ottimista sul futuro, sulla immediata inversione di marcia della Regione.
"Alla Regione – ha dichiarato Oliverio - guardano con grande interesse tutti i calabresi che, da essa, attendono risposte e soluzioni concrete ai loro problemi. Noi dovremo corrispondere a questa domanda, perché la Calabria vive un momento particolarmente difficile sul piano sociale in molte aree della nostra società. La disoccupazione, l'allargamento dell'area della povertà e della sofferenza sociale non sono dati retorici, ma esperienze reali. Migliaia e migliaia di famiglie calabresi soffrono e noi dovremo saper ascoltare e corrispondere alle loro aspettative. Dobbiamo farlo sapendo che, a partire dalla Regione, dal pubblico, si richiede un ascolto ed una corrispondenza perché quei problemi possano essere leniti e risolti. Perché si possa invertire definitivamente la rotta. Si può fare! E la struttura regionale è il motore per innescare un processo vero di cambiamento che agevoli questo cambiamento di rotta, l' inversione definitiva della tendenza».
«Mi auguro – ha concluso il governatore della Calabria – che con l'anno nuovo i segnali di questa inversione di marcia possano concretamente realizzarsi. Mi batterò per questo e sono convinto di potercela fare perché ci sarà la forza delle energie, che siete voi, che muoverà in questa direzione. Parlare di questo non significa indossare magliette. Le magliette si indossano solo nelle campagne elettorali, finite le quali ne resta una sola, che è quella della Calabria".