Prosegue il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale. Dopo lo strappo sulle Commissioni e la decisione delle minoranza di non partecipare ai lavori del Consiglio per l’elezione degli Uffici di presidenza degli organismi, il centrosinistra ha depositato le dimissioni dei vicepresidenti. Vicepresidenti che erano stati scelti dal centrodestra in modo arbitrario e senza nessun confronto con i partiti del centrosinistra.

Dopo le dimissioni, dalla presidenza del Consiglio non è arrivato nessun tipo di reazione. Anzi il presidente Domenico Tallini ha fatto sapere di essere in attesa della comunicazione dei componenti delle Commissioni da parte dei vari gruppi.

In realtà anche questa una procedura errata secondo le opposizioni che hanno inviato una dura lettera di diffida alla presidenza del Consiglio con la quale si ribadisce l’illegittimità e la nullità degli atti compiuti fin qui dopo la seduta in notturna, l’ennesima, con la quale il centrodestra da solo ha proceduto alle votazioni necessarie per elegge gli Uffici di presidenza delle Commissioni peraltro al termine di cruenti scontri interni legati soprattutto alla Commissione antindrangheta.

Le violazioni al regolamento

«Si ravvisa la palese irregolarità delle Commissioni consiliari permanenti e speciali per come composte, in base agli artt. 29 e ss. del Regolamento consiliare che prevedono l’obbligo della presenza dei componenti di minoranza all’interno delle commissioni, e soprattutto alla carica di Vicepresidente – si legge nella diffida inviata a palazzo Campanella dal centrosinistra - Ed infatti, a mente dell’art 29 del citato regolamento “... La composizione delle Commissioni permanenti deve garantire la presenza di tutti i gruppi consiliari, nel rispetto del criterio della proporzionalità fra maggioranza e minoranza e, comunque, assicurando la rappresentanza di ciascuno gruppo in Commissione...”. L’art 30, comma 4 bis, poi, sancisce in modo inequivocabile, e non più per mera cortesia o prassi istituzionale, che la carica di Vicepresidente di ognuna delle Commissioni debba essere ricoperta da un membro della minoranza, ovviamente scelto dalla minoranza stessa e non, come avvenuto nella scorsa seduta di Consiglio, con un unico Voto dato ad un membro “a caso” della minoranza, peraltro in assenza dei membri della stessa. Da qui le ragioni che hanno fatto scaturire le dimissioni di tutti i Vicepresidenti così indicati e mai “eletti” e l’evidente illegittima costituzione delle commissioni consiliari».

Dopo le dimissioni ancora forzature

Con la stessa diffida i gruppi di opposizione sottolineano poi ulteriori anomalie. «Ed invero, manca la dichiarazione con la quale ciascun Gruppo consiliare, ai sensi dell’art. 27 del Regolamento interno, designa i propri rappresentanti che è requisito indefettibile per la successiva elezione degli Uffici di Presidenza delle stesse, ai sensi del successivo art. 30. Ciò, in quanto tale documento è l’atto con il quale la minoranza esprime le proprie prerogative di rappresentanza in seno alle Commissione, nel cui ambito il Consiglio regionale avrebbe dovuto eleggere i Vicepresidenti riservati espressamente alle forze di opposizione. L’ultimo atto della triste vicenda si consuma in data 15/06/2020: alle ore 16.21 il Settore Segreteria Assemblea invita i presidenti dei gruppi a designare i rappresentanti nelle commissioni, i cui uffici di presidenza sono già stati costituiti unilateralmente dalla maggioranza. In buona sostanza, “ora per allora”, la maggioranza cerca di porre rimedio chiedendo ex post di indicare i nomi dei consiglieri che saranno impegnati nella attività delle commissioni».

Si andrà davanti al Tar?

L’opposizione, inoltre, chiede agli Uffici di non dare seguito ai conferimenti degli incarichi relativi alle Strutture dei uffici di presidenti.

Si danno infine 5 giorni di tempo alla presidenza di palazzo Campanella per procedere all’annullamento di quanto deliberato dal Consiglio regionale nell’ultima seduta ed azzerare le votazioni. Altrimenti il centrosinistra procederà davanti al Tar per chiedere l’annullamento degli atti relativi all’elezione delle Commissioni.

Quello che è certo è che il Consiglio continuerà ancora a lungo a rimanere bloccato e senza Commissioni con i relativi danni a carico della collettività.