Romano e Pellegrino ufficializzano la fuoriuscita: «È venuta meno la fiducia nei confronti dell’amministrazione comunale in carica». E chiedono ai colleghi di sottoscrivere le dimissioni
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«È venuta meno la fiducia nei confronti dell’amministrazione comunale in carica. Non si può non prendere atto dello stallo e del fallimento programmatico di questo esecutivo. Longobucco ha già perso troppo tempo rispetto alle attese di sviluppo e rilancio strategico che i cittadini avevano riposto nell’attuale sindaco; attese che, invece, la comunità deve continuare a poter perseguire con speranza e progetti. Si chiuda presto questa fase e se ne apra una nuova». È quanto dichiarano i consiglieri comunali de La Nuova Longobucco Domenico Romano e Katia Pellegrino ufficializzando la fuoriuscita dalla maggioranza che fino ad oggi ha sostenuto il primo cittadino Giovanni Pirillo e chiedendo sia agli altri due consiglieri Falcone e Federico che al gruppo consiliare Longobucco Arcobaleno di voler condividere la sottoscrizione delle dimissioni contestuali ed avviare, con lo scioglimento del consiglio comunale, il necessario confronto sociale e politico per dare a Longobucco una nuova classe politica e di governo per i prossimi anni.
«È venuta a mancare – sottolineano Pellegrino e Romano – la fiducia riposta nel sindaco, nella sua squadra e nella possibilità che potesse rappresentare una reale occasione di cambiamento e progresso. L’assessore Serafino Greco che fino a qualche settimana fa avrebbe dovuto rappresentarci, potrebbe testimoniare tutte le iniziative di cui abbiamo tentato di farci interpreti e promotori, ma bocciate aprioristicamente e pregiudizialmente tutte le volte che le stesse sono state proposte e manifestate al sindaco».
«L’attività de La Nuova Longobucco – proseguono i consiglieri - è stata e continua ad essere sempre ispirata alla massima trasparenza degli atti e dei progetti sia come gruppo che come singoli partecipanti. Al contrario dei metodi poco partecipati, misteriosi, autoreferenziali chiusi e comprensibili solo ad una ristretta cerchia, preferiti sia dal sindaco che dall’assessore».
«Dai corsi di formazione – aggiungono - al rinnovo del tirocinio per i 250 corsisti, dagli incontri con i commercianti, alla salvaguardia dei castagneti, passando dall’iniziativa Il balcone più bello. Sono solo alcune tra le più recenti iniziative portate avanti da noi due consiglieri. Su tante altre come lo Sportello Europa, senza esito, l’esecutivo non ha saputo cogliere importanza e visione».
«Gli aggettivi ed il linguaggio preferito dal massimo rappresentante istituzionale per tentare di offendere e spostare l’attenzione dalle vere questioni – continuano Pellegrino e Romano - si commentano da sole e qualificano negativamente la stessa istituzione cittadina. Di certo – chiariscono - non ci esorta a scendere allo stesso livello che ha toccato il punto più basso con il ritiro improvviso, quanto immotivato, delle deleghe sulle quali eravamo impegnati fino all’altro giorno, nell’interesse generale che abbiamo sempre difeso e che continueremo a ritenere obiettivo primario di ogni azione amministrativa soprattutto quando si tratta di garantire servizi fondamentali alle importanti aree periferiche del nostro ampio territorio».
«Il nostro voto di astensione interpretato molto superficialmente dal sindaco come mancanza di fiducia – concludono - voleva essere, invece, uno strumento di confronto costruttivo su questioni come quella della carenza idrica nella località Destro, che a nostro avviso non veniva trattata dall’esecutivo con la giusta attenzione».