Il coordinatore regionale attacca Franco Recupero, cosiderato il fautore della sommossa: «La mia colpa è avergli fatto capire per tempo che il partito non è, e non sarà, un taxi per amichetti e compari»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
È un vero e proprio giallo quello legato ad una presunta lettera, sottoscritta da 200 leghisti reggini, con la quale sarebbero state richieste le dimissioni del coordinatore regionale del partito Domenico Furgiuele.
I sottoscrittori hanno fornito le generalità anagrafiche di lato alla firma, ma non il loro numero di tessera. E, a quanto si apprende dai vertici regionali, non risulterebbero neanche iscritti al partito.
Dalla segreteria fanno filtrare questi numeri: il tesseramento a Reggio conterebbe 600 iscritti circa, tutti verificati dal commissario Michele Gullace e, tra questi, non ci sarebbe nessuno dei richiedenti le dimissioni di Furgiuele.
C’è, però, un’altra modalità di tesserarsi alla Lega, direttamente on-line, ma che avrebbe prodotto soltanto 19 iscrizioni e tra questi sottolineano dal partito «non risulta il nome di Franco Recupero», identificato come l’ideatore della sommossa.
La notizia veicolata a mezzo di stampa che probabilmente non ha verificato la reale iscrizione dei ribelli al partito ha provocato comunque una reazione del coordinatore regionale e deputato leghista Furgiuele.
«Appare alquanto curioso, se non del tutto buffo – dice Furgiuele - che un non tesserato alla Lega pretenda la rimozione della dirigenza calabrese dello stesso partito, in primis quella del sottoscritto, colpevole, forse, di avergli fatto capire per tempo che la Lega non è, e non sarà, un taxi per amichetti e compari».
Furgiuele che ironizza “sperando di potere presto conoscere i tesserati che ne chiedono le dimissioni”, ribadisce il pieno impegno per la città di Reggio dove la Lega rimane una e una sola.
«Sono molto legato alla città dello Stretto – dice ancora Furgiuele - e al suo straordinario comprensorio, tanto da aver dedicato, e continuare a dedicare insieme a tanti amici in carne ed ossa, tempo e passione nel tentativo, più volte ostacolato, di mettere in piedi una dirigenza sana, un mix di rinnovamento ed esperienze che ritengo possa giovare al consolidamento del progetto-Lega. Attenzione, dico progetto e non invece 'comitaticchio' che sfrutta la tendenza politica del momento salvo essere pronto a legarsi ad altri carri alle prime inevitabili difficoltà».
E poi la promessa: la selezione degli iscritti sarà molto scrupolosa: «Sotto la mia guida, appoggiata dai vertici nazionali, non si perseguirà mai l'obiettivo di dare vita ad una balena verde. Il movimento crescerà e si nutrirà sulla militanza vera e appassionata, pulita. Il tesseramento sarà, come sempre, aperto ma scrupoloso, la selezione a monte pure. La dirigenza reggina porta avanti questi valori e, si badi, non gode soltanto del mio apprezzamento ma anche di quello degli organi nazionali».
Riccardo Tripepi