«Voterò a sinistra solo se sarà Oliverio il candidato alla presidenza». Sostegno alla ricandidatura del governatore uscente viene oggi da un post pubblicato sulla sua pagina Facebook dallo scrittore Mimmo Gangemi, autore di fortunati romanzi come “Il giudice meschino” poi adattato per l'omonima fiction di Raiuno e "La signora di Ellis Island".

Nel suo post, intitolato “La 2 giorni di Africo e la strana politica nostrana”, Gangemi scrive: «Io non faccio politica ormai da anni, perché non mi riconosco più in nessun partito. L’onestà intellettuale mi obbliga però a riconoscere che in questi ultimi cinque anni con la giunta Oliverio molto si è mosso, si sono raggiunti risultati importanti. Non l’ho scoperto nella due giorni di Africo, lo sapevo già. Ma mi è piaciuto che sia emerso anche durante la bellissima iniziativa lì svolta, e che sia emerso senza piaggeria, piuttosto come naturale risultanza dell’evidenza e dei numeri».

 

«Impensabile - continua - era infatti che si riuscisse a utilizzare i fondi europei, come è successo, sino a piazzarsi ai primissimi posti in Italia - per esempio, secondi al solo Veneto in agricoltura - fondi che prima tornavano indietro con sconcertante regolarità. Registro successi un po’ in tutti i settori, tantissimi nelle scuole dove primeggiamo per gli adeguamenti antisismici, tantissimi nei porti turistici, nella viabilità su gomma e su rotaia, nella ZES del porto di Gioia Tauro, nella massiccia incentivazione della cultura, eccetera, eccetera. Bisogna prendere atto di una inversione di tendenza che fa ben sperare per il domani. E invece cosa succede? Il Pd decide di non ricandidare Oliverio. Sbagliato. Non riesco a capire i tanti ostacoli interni alla conferma di uno che ha prodotto una concretezza certa e visibile. Potrà anche perdere, però quella conferma se l’è meritata tutta. Ma intuisco che ci troviamo di fronte alla logica propria del disfattismo che ha sempre caratterizzato questa regione - hai operato bene? E allora mi fai ombra e ti distruggo».

 

«Mi rimane insomma - dice - l’impressione che il Pd - e altri che ingeriscono indebitamente, magari ad arte, nella politica pur ricoprendo ruoli che non lo consentirebbero - provi a disfarsi di lui perché chi funziona da noi diventa ingombrante, chi funziona disturba le mire altrui, chi funziona toglie peso a chi aspira senza che lo meriti, senza che possegga le doti necessarie, senza che abbia un’idea di Calabria e di un futuro migliore da dover costruire. Ah, terra mia ingrata. Io, mai in precedenza del PD e che da un po’ guardo agli uomini, al loro valore, e non ai partiti politici, voterò a sinistra solo se sarà Oliverio il candidato alla presidenza - e lo farò per i meriti che gli riconosco. Altrimenti, non so, di certo non posso esprimermi per il razzista Salvini, né per l’inutile Meloni, né, peggio, per i 5 Stelle, sui quali non spreco aggettivi. Che il PD si ravveda - conclude - e premi l’efficienza e non le logiche spartitorie e del potere a ogni costo che tanto danno hanno causato alla nostra terra».