È sempre più incrinato il rapporto fra Lega e Forza Italia. Ieri sono andati in scena dispetti e veti reciproci che hanno visto al centro anche la Calabria. La mattina la maggioranza si è spaccata sul taglio del canone Rai con Forza Italia che ha votato insieme alle opposizioni contro l’emendamento della Lega che chiedeva di prorogare, anche nel 2025, la riduzione del contributo per la tv pubblica, da 90 a 70 euro la Lega si è vendicata nel pomeriggio, nella stessa commissione, quando ha affossato l’emendamento presentato dei forzisti Adriano Paroli e Claudio Lotito relativo ai bilanci della sanità in Calabria.

Un tema delicatissimo, visto che il presidente-commissario, parlando in consiglio regionale sulle transazioni milionarie delle Asp con la Bff bank, ha rivendicato di aver messo sotto controllo i conti. Delicatissimo se si tiene conto anche del processo che si sta celebrando nella città dei Bruzi, denominato “Sistema Cosenza” incentrato proprio sulla veridicità dei bilanci d’esercizio 2015/2017 dell’Asp bruzia. Non solo ma lo stop all’emendamento potrebbe frenare l’ambizione dichiarata di Occhiuto di uscire entro un anno dal piano di rientro del debito sanitario.

In pratica l’emendamento Lotito, che non è la prima volta che si occupa di sanità calabrese visto che fu sempre lui protagonista della proroga del Decreto Calabria, prevedeva una sorta di salvacondotto per i manager delle aziende sanitarie all’atto di approvazione dei bilanci agli anni precedenti al 2022 prevedendo “nell'esercizio delle predette attività di adozione e approvazione dei bilanci, ai fini della configurabilità di eventuali profili di responsabilità sul piano amministrativo e contabile rilevano le sole condotte poste in essere con dolo".

Lo stop all’emendamento comporta problemi soprattutto per le Asp di Cosenza e Reggio Calabria che hanno un bel po’ di bilanci arretrati da approvare, Reggio addirittura dal 2013. Adesso resta da capire se i manager andranno avanti lo stesso nell’approvazione di bilanci che si perdono nella notte dei tempi o se il presidente della Lazio aspetterà un momento più propizio per ripresentare l’emendamento.

Il Pd regionale: «Calabria irrilevante per il governo»

Intanto il Pd, non solo nazionale ma anche regionale, ne approfitta per incunearsi nelle crepe del centrodestra. «Il centrodestra al governo del Paese e della Regione mostra crepe sempre più evidenti che minano la tenuta dell’esecutivo ed espongono Italia e Calabria a rischi incalcolabili in una fase storica così delicata. Un’ulteriore dimostrazione di questo stato di cose è rappresentata dalla presa di posizione della Lega, che in Commissione Bilancio del Senato, ha scelto di astenersi sul voto a un emendamento sulla sanità regionale proposto da Forza Italia all’interno del decreto fiscale». È quanto afferma il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, rilanciando le preoccupazioni già espresse dal partito nazionale.

«È palese, dunque, il clima di divisione, tensioni e ripicche reciproche all’interno della maggioranza di governo – proseguono i consiglieri dem - ogni partito del centrodestra sembra ormai guidato più dalla volontà di lanciare segnali di conflitto agli alleati che da un vero confronto sui contenuti delle misure in discussione. Più preoccupato di interessi spiccioli che di quelli generali del Paese. Questo episodio, inoltre, mette in luce la debolezza della Regione Calabria che, agli occhi del governo nazionale, appare irrilevante. Un ulteriore prezzo che i calabresi stanno pagando per interessi di partito, così come già avvenuto per sanità e trasporti e con l’autonomia differenziata».

Guccione: «Sventato un colpo di mano»

A leggere la nota, quindi, il Pd avrebbe preferito che ai manager delle Asp venisse accordato questa sorta di salvacondotto. Ma non tutti sembrano pensarla così. Anzi. Carlo Guccione, componente della direzione nazionale del Pd la pensa diversamente.«Solamente l'opposizione del Partito Democratico e le divisioni della maggioranza di governo hanno impedito un altro schiaffo alla sanità calabrese. Il centro destra, per salvare, gli amministratori delle aziende sanitarie dalla loro stessa incapacità, ha tentato l'approvazione di un emendamento a firma del senatore Lotito che avrebbe garantito ai manager l'impunità in caso di approvazione di bilanci infedeli delle aziende amministrate. Insomma, invece di pretendere chiarezza sui conti, come va sbandierando il Presidente Occhiuto, la destra ha pensato bene di fornire uno scudo legale ai manager che ha imposto alla guida della sanità calabrese, che gestisce ormai da sei anni, e che hanno combinato solo disastri. Per fortuna e per adesso il colpo di mano è stato sventato ma noi continueremo a controllare e a vigilare non solo l'opera dei controllati ma anche quella dei controllori, Occhiuto in primis che da tre anni esercita il doppio ruolo di presidente della regione e commissario per la sanità, che sono a questo punto complici del disastro sanitario che stanno pagando solo i calabresi».

Resta l’incognita del come e quando i conti della sanità calabresi avranno un minimo di certezza.