«I disservizi della sanità vengono quotidianamente scontati dai calabresi, chiamare un cup e sentirsi rispondere che per una prestazione specialistica occorrono mesi o addirittura anni getta nello sconforto». È quanto afferma Valerio Federico candidato in Calabria nel collegio plurinominale per + Europa.

«A quel punto l’unica alternativa è pagare la prestazione di tasca propria, in regime di attività libero-professionale intramuraria o presso centri privati. Una popolazione come quella calabrese - prosegue il candidato - gravata da problemi di reddito, disoccupazione e sottoccupazione spesso rinuncia alle cure oppure le rimanda mettendo a repentaglio la propria salute. I piani per abbattere le liste d’attesa si sono rivelati inadeguati.

Non basta stanziare fondi se non esiste anche un sistema di controllo su come vengono spese le risorse e su quali risultati vengono ottenuti. Va istituito un garante civico che possa presidiare l’intero processo. Si potrebbe affidare, in regime di convenzionamento,  alle associazioni di tutela dei cittadini quali, a mero titolo di esempio, il Tribunale Diritti del Malato-Cittadinanza Attiva, il compito di controllare l’effettiva rispondenza del piano di abbattimento alla necessità della popolazione».