Un nuovo incubo si materializza per Forza Italia. Come se non bastassero i sondaggi al ribasso e le lotte interne per la riorganizzazione del partito, annunciata e mai partita, adesso si teme l’abbandono da parte degli alleati. Anche in vista delle prossime regionali. Le parole pronunciate da Silvio Berlusconi alla convention di Milano lasciano poco spazio ai dubbi.

Il leader, dopo aver bocciato in maniera totale l’azione del governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte, ha lanciato duri attacchi anche contro l'alleato leghista: «Non passerà molto tempo che gli imprenditori scopriranno che la Lega è nemica del lavoro. Matteo Salvini sta facendo il contrario di quello che aveva promesso». Il primo colpo contro le politiche che la Lega starebbe sostenendo e che sarebbero l’esatto contrario di quanto contenuto nel programma sottoscritto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia e presentato agli italiani alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.

 

Ma Berlusconi non si è fermato qui ed è andato avanti avanzando un inquietante sospetto: «Non vorrei che a Salvini fosse venuta l’idea, avendo il pensiero di aver quasi sottomesso i Cinque Stelle, ma è il contrario, di andare avanti e presentarsi l'anno prossimo alle elezioni con i Cinque stelle. Temo una deriva autoritaria se le cose non cambieranno, molto pericolosa per tutti noi».

È chiaro, dunque, che Forza Italia teme anche per le competizioni elettorali regionali che si avvicinano a passo spedito. La Lega comincia a pensare di non avere più necessità di un alleato logoro e sul punto di implodere e studia, territorio per territorio, il da farsi.

 

Per quel che attiene la Calabria, nonostante Forza Italia continui ad avanzare la golden share della candidatura alla carica di governatore, è chiaro che i giochi sono tutti da fare. Molto dipenderà dall’esito delle future elezioni europee. Se i numeri della Lega dovessero essere confermati dai sondaggi, insieme alla crescita di Cinque stelle e Fratelli d’Italia che ha aperto ai Sovranisti, lo scenario per gli azzurri si presenterebbe tutt’altro che roseo. Quantomeno si dovrebbe rimettere tutto in discussione e affrontare il nodo del nome del candidato al tavolo dell’interpartitica.

Ma il rischio vero è che possa saltare del tutto lo schema del 4 marzo con Forza Italia spazzata dagli alleati che potrebbero cannibalizzarla. Fratelli d’Italia in Calabria ha già compiuto una poderosa campagna acquisti (Orsomarso, Ferro e Nicolò solo per citare i big) e  nuove trattative sono in discussione.

 

Anche i dissidenti interni, che mal digeriscono l’attuale gestione del coordinamento regionale, aspettano risposte dal nazionale e da Antonio Tajani in particolare. Non dovessero arrivare si potrebbe aprire una nuova spaccatura nel partito con nuove perdite.

I timori avanzati da Berlusconi, dunque, dimostrano ancora una volta lo stato di tensione che anima Forza Italia su tutto il territorio nazionale. Senza adeguate risposte e una sterzata sulla linea politica le europee potrebbero trasformarsi nel capolinea del partito e della coalizione di centrodestra, così come tradizionalmente composta.

 

Riccardo Tripepi