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Le abitazioni della più potente famiglia della ‘ndrangheta calabrese, Mancuso, saranno sede dell’Università nazionale dell'antimafia. “Ciò, -ha affermato Rosy Bindi- è un primo passo importante, un passo che è stato fatto con rapidità, grazie all’impegno del Prefetto Giovanni Bruno, il quale, con determinazione e costanza, grazie anche al supporto della commissione prefettizia che regge il comune di Limbadi, ha superato le lentezze ataviche della burocrazia e mille difficoltà e, in meno di un anno, siamo riusciti a spendere i fondi del PON sicurezza, tutto questo, indubbiamente, è una vittoria dello Stato. Una collaborazione e una sinergia quella con il Prefetto, iniziata fin dalla prima visita a Limbadi, quando decidemmo di venire a fare il sopralluogo senza passare dal comune di Limbadi, una scelta che, evidentemente, qualche giorno dopo provocò le dimissioni del Sindaco. Non sempre –ha proseguito la Bindi- questa sintonia avviene con e tra le istituzioni dello Stato, per tutto ciò, sento l’esigenza di ringraziare in maniera particolare il Prefetto di Vibo Valentia, la commissione prefettizia, le forze dell’ordine e tutte le istituzioni dello Stato. Ora si tratterà di fare il secondo passo, coinvolgere la società civile di Limbadi a usufruire di questo bene e per farlo, abbiamo il dovere di non lasciare soli coloro che dovranno gestire il bene e la comunità tutta, ma dobbiamo accompagnarli in percorso di affermazione della cultura e della libertà.
Parole nette e chiare quella Bindi, che in qualche modo sembrano prendere le distanze dagli echi di certi attacchi provenienti dalla polemica elettorale in atto nella vicina Vibo, polemiche nelle quali, qualcuno, vorrebbe trascinare il Prefetto di Vibo V., polemiche dalle quali, la Presidente della Commissione Antimafia, sembra voler prendere le distanze in maniera netta e chiara.