La decisione è giunta al termine di una riunione nella sede nazionale Dem. Il presidente Orfini: «La scelta di commissariare è l'unico strumento per garantire il rispetto delle regole e lo svolgimento del congresso». Nuvole scure si addensano sull'area politica del governatore Oliverio. Ecco chi è e cosa ha fatto in passato il nuovo traghettatore dei democrat calabresi
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È Stefano Esposito il nuovo commissario regionale del Pd. Dopo la parentesi democratica affidata ad Ernesto Magorno dopo la gestione commissariare di Alfredo D’Attorre si torna sotto diretta dipendenza di Roma.
La decisione sul nome del commissario è arrivata dopo una lunghissima discussione interna. Tanti i papabili che sono stati poi esclusi o hanno rifiutato anche a causa di una discussione infinita dettata dalle dure reazioni alla decisione di commissariare la Calabria. Anche le dichiarazioni di Paola Di Bella, per la corrente di Nicola Zingaretti, avevano spostato gli equilibri.
Alla fine il nome è quello di Stefano Esposito, ex parlamentare piemontese ed ex assessore della giunta romana dell’ex sindaco Marino. Ma uomo vicinissimo al presidente Matteo Orfini che dal principio ha accusato il gruppo dirigente del partito calabrese, puntando dritto al commissariamento.
Brutto colpo per l'area di Oliverio
La scelta di Esposito ha fatto imbufalire definitivamente l’area vicina al governatore Mario Oliverio che ha visto schiacciate tutte le proprie aspettative e richieste. Tanto che già si annunciano rivolte in Regione in vista del congresso nazionale. L’idea è quella di affidare a Nicola Zingaretti tutte le proprie aspettative compresa quella di azzerare le attuali decisioni dopo il 3 marzo. Appiglio a questa strategia le dichiarazioni della coordinatrice di Piazza Grande Paola De Micheli.
Il patto con Zingaretti al quale lavorano gli uomini del governatore, dunque, è quello di portare in dote i propri voti per il congresso e in cambio ottenere un totale cambio della guardia. Anche e soprattutto a livello regionale. Lo scontro tra il gruppo di Oliverio e quello legato a Ernesto Magorno e Giovanni Puccio, a questo punto, è totale e caratterizzerà le prossime settimane. Anche perchè tra i motivi che hanno portato al commissariamento la circostanza che la Commissione di garanzia non abbia provveduto ai necessari adempimenti congressuali. E il presidente della Commissione è proprio quel Giovanni Puccio di cui sarà chiesta la rimozione.
Le ragioni di Orfini
«Il Pd della Calabria doveva svolgere il proprio congresso entro dicembre, esattamente come tutte le altre federazioni in scadenza. Così non è avvenuto. Nell'ultima Direzione avevamo consentito una proroga per tre regioni tra cui la Calabria, concedendo di accorpare il congresso regionale a quello nazionale». Così, in una nota, la presidenza del Partito democratico rappresentata da Orfini. «Già allora segnalammo - si aggiunge - che non aver rispettato la scadenza regolamentare di dicembre era una violazione grave e che non sarebbero state tollerate ulteriori irregolarità. Ciò nonostante nulla, nemmeno dopo quella proroga, è stato fatto dal Pd della Calabria per garantire lo svolgimento del congresso. La scelta di commissariare è dunque l'unico strumento per garantire il rispetto delle regole e lo svolgimento del congresso. Questi i fatti. Il resto è legittima polemica politica alla quale la presidenza del partito non vuole e non può partecipare».
Chi è Esposito
Sarà rovente, dunque, il clima che aspetta il commissario Esposito in Calabria. Esposito, nato a Moncalieri nel 1969, ha mosso i suoi primi passi in politica da segretario della Lega studenti medi (organizzazione legata ai giovani comunisti della Fgci. Ed ha la reputazione di essere un politico assai avvezzo all’utilizzo dei social network, anche in modo polemico, per veicolare il proprio messaggio politico.
Nel 2004 è stato consigliere provinciale a Torino con i Ds. È stato sostenitore di Walter Veltroni e di Pier Luigi Bersani. Durante la segreteria di Matteo Renzi ha fatto parte dei cosiddetti Giovani Turchi di Matteo Orfini che oggi lo ha voluto commissario per la Calabria. Nel 2008 è stato deputato eletto nella circoscrizione Piemonte e nel 2013 senatore eletto nella medesima circoscrizione.
Il 28 luglio 2015, nel terzo rimpasto di giunta dopo il cosiddetto scandalo “Mafia Capitale” fu proposto sempre da Orfini al sindaco di Roma Ignazio Marino, come nuovo assessore ai trasporti in sostituzione di Guido Improta che aveva lasciato per motivi personali l’incarico.
Riccardo Tripepi
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