Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Silvio Primerano, candidato con Liberi e Uguali, al direttore di lacnews24.it Pasquale Motta:

 

"Egregio Direttore, si starà chiedendo come mai il partito Liberi e Uguali – Vibo Valentia si sia preso la briga di indirizzarle questa lettera aperta. Ebbene i motivi principali sono essenzialmente due. Il primo è per farle i nostri sinceri complimenti per il suo lavoro: in una regione come la nostra in cui la politica viene sempre più percepita dalla cittadinanza come argomento noioso ed estraneo, e il disinteresse per la cosa pubblica è una ferita ogni giorno più purulenta, la sua trasmissione televisiva, Pubblica Piazza, rappresenta per tutta la comunità un faro d’informazione su temi di attualità, politici e sociali, un appuntamento immancabile per chi voglia approfondire tematiche e istanze del nostro territorio. Ancor di più in un momento, come questo, di campagna elettorale. Noi siamo dei suoi attenti spettatori. Abbiamo, infatti, seguito con attenzione e passione la sua ultima puntata, quella del 24 febbraio in cui, come lei stesso ha detto in apertura, ha invitato “[i candidati] del collegio di Vibo Valentia” (cit): Dalila Nesci per il M5S, Wanda Ferro per Fratelli d’Italia e Bruno Censore per il PD. Le confessiamo, Direttore che quella frase ci è parsa da subito strana, stonata, un’asserzione incompleta, e un tarlo, sottile ma insistente, si è insediato nel nostro inconscio: non capivamo quale fosse la natura del disturbo che stavamo provando, ma tale era. Questo non ci ha ovviamente impedito di seguire la sua trasmissione con l’attenzione di sempre. Le solite domande argute, intelligenti, mai comode, il tono che la contraddistingue, insomma. Alla fine di Pubblica Piazza, comunque, il tarlo non cessava il suo lavorìo, allora abbiamo fatto quello che si fa oggi quando ci si vuole togliere qualche dubbio: ci siamo messi davanti a internet. Siamo subito approdati al sito di Pubblica Piazza, l’incipit che ne spiega gli intenti è proprio azzeccato, direttore, Talk show politico condotto da Pasquale Motta. In ogni puntata esploreremo l’attualità politica regionale: affronteremo in maniera dinamica e rigorosa i temi politici più importanti. Il dibattito in studio sarà alimentato grazie al contributo di politici e personaggi influenti che in ogni puntata saranno ospiti di Pasquale.”, clicchiamo sulla puntata appena andata in onda e leggiamo “Nella trasmissione condotta da Pasquale Motta i candidati del collegio uninominale Camera Vibo Valentia: Bruno Censore, centrosinistra; Dalila Nesci, M5S e Wanda Ferro, centrodestra”. Eureka! Svelato il mistero. Di colpo, Egregio Direttore, comprendiamo l’origine del nostro tarlo: “Nella trasmissione condotta da Pasquale Motta i candidati del collegio uninominale Camera Vibo Valentia: Bruno Censore, centrosinistra; Dalila Nesci, M5S e Wanda Ferro, centrodestra”. I candidati del collegio uninominale Camera Vibo Valentia… ma tutti? No? Forse solo alcuni! Vedrai che ora lo specificheranno! …Abbiamo pensato. E invece niente. Siamo rimasti col dubbio, e come noi magari tanti altri telespettatori, che quelli presenti in studio fossero gli unici candidati del Collegio. Vede Direttore, se l’incipit della trasmissione e il testo sul sito non danno una informazione mendace (non ci permetteremmo mai di dire una cosa del genere né di pensarla) ne danno una quantomeno incompleta. Anzi, sicuramente incompleta. Quelli presenti in studio non sono i soli candidati alla Camera dei Deputati per il Collegio Vibo-Soverato per le elezioni del prossimo 4 Marzo (e di questo, ci creda, ne siamo alquanto sicuri!). Mancava, per esempio, tra gli altri, il candidato della lista Liberi e Uguali, Silvio Primerano. Sarebbe stato più corretto a nostro sommesso avviso, e in virtù di quella completezza di informazione che vi ha sempre contraddistinti, far sapere che quelli erano solo alcuni dei candidati del collegio. Sarebbe corretto, soprattutto a mente dell’art. 2 co. 1 L.28/2000 (la legge sulla par condicio, lapalissiana quando afferma che “le emittenti radiotelevisive devono assicurare a tutti i soggetti politici con imparzialità ed equità l'accesso all'informazione e alla comunicazione politica”) dare il medesimo spazio ai soggetti politici di ispirazione democratica che sono, ad oggi, stati lasciati fuori dal dibattito. Ma avevamo citato due motivi che ci hanno spinto a scriverle. Ed il secondo è di natura confidenziale, E’ da poco uscito nelle sale un bellissimo film, “The Post” con Tom Hanks e Meryl Streep in cui si racconta la vicenda che nel 1971 vide scontrarsi nei tribunali statunitensi il giornale The Washington Post con nientepopodimeno che la Casa Bianca e quindi l’allora presidente degli USA Richard Nixon, quest’ultimo accusato dal giornale di aver scientificamente occultato informazioni sulla guerra del Vietnam su cui la popolazione statunitense aveva il DIRITTO di essere informata, informazioni che The Post aveva reso note senza soggezioni. Il film si chiude con la sentenza che sancì la vittoria schiacciante del giornale, la chiosa della quale recitava così “La stampa serve chi è governato non chi governa”. Siamo sicuri che le piacerà tanto quanto è piaciuto a noi. (Liberi e Uguali – Vibo Valentia)

 

La risposta del direttore di lacnews24.it Pasquale Motta:

 

"Carissimo Silvio Primerano, premesso che mi dispiace che Lei sia arrivato a queste conclusioni. E comunque la ringrazio per il garbo con la quale mi ha trasmesso le obiezioni di Liberi e Uguali di Vibo Valentia, oltre che per le belle parole sulla trasmissione che mi onoro di condurre. È vero Liberi e Uguali non era presente ne’ nel confronto del collegio di Vibo, ne’ in quello di Cosenza. Come ben sa’, tuttavia, in questa campagna elettorale, la linea editoriale della nostra testata ha privilegiato le interviste singole piuttosto che i confronti. Nelle selezioni delle interviste, nel rispetto della par condicio, abbiamo tenuto conto della evidente tripolarita’ del sistema. Nonostante ciò, anche nelle interviste, non abbiamo fatto mancare la giusta visibilità a LeU, tant’è che, abbiamo ospitato, oltre che il Presidente Grasso, l’on. Pierluigi Bersani. E sempre per l’on. Bersani avevamo ritagliato anche un approfondimento per la tappa di Cosenza, evento che poi è saltato a causa impossibilità alla partecipazione da parte dell’on. Bersani. Sempre per LeU abbiamo intervistato Broccolo, capolista al Senato, e Stumpo capolista alla Camera. I confronti nei collegi li abbiamo limitati solo a Cosenza, Vibo e Reggio Calabria, quest’ultimo alla fine è saltato. In tutti e tre i casi, li abbiamo limitati alle tre forze maggiori. Gli ultimi tre confronti saranno dedicati ai capilista di Camera e Senato. In tutti è tre i confronti saranno presenti i rappresentanti di LeU. Come vede, dunque, i fatti, non confermano Le sue pur garbate considerazioni.

 

Fatte queste considerazioni, comprendo benissimo le sue ragioni di rappresentanza di collegio, e condivido egualmente le sue considerazioni sul sistema dell’informazione politica. Tuttavia noi da tempo non siamo un network provinciale e l’equilibrio e la par condicio va misurata in relazione a tutta la regione. Potevamo fare di più e meglio. Certamente. Sicuramente c’è stata qualche défaillance. Certamente. Ma mai abbiamo trascurato le voci cosiddette minori dell’attuale assetto politico. LeU è stata sempre tenuta in considerazione nei nostri palinsesti informativi fin dalla sua nascita con numerose ospitate nei Tg e nei talk. Così facciamo con tutte le formazioni politiche grandi e meno grandi. Da questo punto di vista, converrà con noi sulla chiarezza della nostra linea editoriale e, soprattutto, super partes. Non abbiamo amici da tutelare e, senza falsa modestia, possiamo tranquillamente affermare senza possibilità di smentita che siamo il network più innovativo nel panorama regionale. Infine, siamo tra i pochi che trattano l’informazione politica e l’approfondimento con spirito pedagogico: il giornalista pone domande, il politico risponde, tutto ciò, perché per noi, il cosiddetto talk, non è il luogo dove si esibisce il conduttore ma, semmai, è lo strumento con il quale informare il cittadino, dunque, un rigoroso spirito di servizio pubblico. Da questo punto di vista la domanda che ci poniamo è: abbiamo informato i calabresi della presenza e delle proposte di LeU in Calabria? La nostra risposta è: si.


Da questo punto di vista non ci siamo inventati nulla, ci ispiriamo a un modello di informazione televisiva già sperimentato, quello di Jader Jacobelli, di Enzo Biagi e di Andrea Barbato. In quel giornalismo le salde e note convinzioni del giornalista si coniugavano con il garbo e il rigore professionale con cui si trattava l’ospite. Dunque, sicuramente seguirò il consiglio di vedere il film che mi consiglia, ma semplicemente per curiosità culturale e per la grande passione che nutro per la cinematografia. Per il resto, mi creda, non abbiamo bisogno di imparare nulla, proveniamo da una scuola politica e culturale dai saldi principi democratici che si fonda sul pluralismo e la libertà".


Con stima

Pasquale Motta