Ci sarà anche il segretario nazionale Enrico Letta, collegato da remoto, a legittimare venerdì l’insediamento di Nicola Irto al vertice del Partito democratico calabrese. Il massimo esponente del Pd sancirà in prima persona la fine dell’era commissariale e darà vita così al nuovo corso.

Le partite che attendono l’ormai ex candidato di sintesi delle varie correnti sono molteplici. La prima riguarda proprio i congressi provinciali e cittadini in programma a febbraio. I segmenti maggioritari dei circoli vogliono avere voce in capitolo a margine di anni in cui – lamentano – le indicazioni provenienti da Roma si sono spesso tramutate in imposizioni. Tutto lascia credere, come dimostrato specialmente nella vasta area del cosentino, che servirà una forte azione di dialogo.

Irto, inoltre, lascerà il posto di capogruppo in Consiglio regionale per dedicarsi totalmente al rinnovamento del partito. Dovrebbe subentrargli Domenico Bevacqua, che a Palazzo Campanella ha già ricoperto tale ruolo nella precedente legislatura Santelli/Spirlì. Gli spifferi che provengono dall’interno viaggiano per adesso in questa direzione, ma l’ok all’avvicendamento sarà sancito ufficialmente a margine di una serie di incontri programmati.

Altro compito arduo dopo le sonore sconfitte elettorali a carattere regionale, sarà creare una segreteria, una direzione e gli organi ufficiali che coadiuveranno Irto nella fase di rinascita del Partito Democratico. In ballo, sullo sfondo, ci sono le candidature per le elezioni politiche. Probabilmente il vero banco di prova per il neo segretario.