La folla ha gremito piazza Duomo a Reggio Calabria acclamando il leader del Pd Enrico Letta che, con accanto Gianluigi Bersani e Roberto Speranza hanno infuocato i tanti sostenitori presenti puntando tutto sul voto degli indecisi o di chi, ancora oggi, pensa di astenersi.

Nelle parole del segretario dem risuona la consapevolezza che la destra ha i numeri per poter vincere ma alla piazza ricorda che «la rimonta è appena iniziata e dobbiamo evitare che la stessa destra che ha portato il paese in bancarotta torni a governare». «Loro – ha continuato - vogliono livellare così da continuare a favorire chi sta bene. Noi invece dobbiamo parlare a chi oggi è in difficoltà».

Ed è stato un passaggio in particolare a scaldare la folla, quando Letta riferendosi ai fondi del Pnrr ha detto a gran voce: «Dobbiamo difendere questi fondi dalla criminalità organizzata. Avete presente tutte le intercettazioni telefoniche che ci sono nelle inchieste che qui un’eccellente magistratura porta avanti? Ecco quasi tutti confermano di voler mettere le mani in quei soldi ma noi non lo permetteremo».

E gli argomenti portati sul palco dai big della sinistra sono stati tanti, Bersani acclamato a gran voce è tornato a parlare di un tema che da sempre è tanto caro alla sinistra, l’uguaglianza. Ma l’affondo è alla destra. «Non si sono uniti, loro si sono ammucchiati in una settimana».

E anche Letta ha confermato la battaglia al centrodestra: «Sulla politica internazionale, il centrodestra, è chiarissimo, non soltanto non ha una politica unica, ma soprattutto ha una politica europea pericolosa per l'Italia. Perché il centrodestra flirta con Orban, flirta con Putin. Non sono Orban e Putin gli interlocutori per il nostro Paese. Il nostro Paese deve stare con il centro dell'Europa, trovare le soluzioni giuste sull'energia, sul lavoro, sulle cose più importanti che abbiamo di fronte. Io trovo molto pericoloso il fatto che il centrodestra abbia deciso di salvare Orban, continui a dare messaggi ambigui su Putin. Credo, sia esattamente l'opposto di quello che bisogna fare».

E anche Speranza nel suo invitare al voto soprattutto, soprattutto gli indecisi, ha ricordato gli impegni del Pd nei confronti di giovani con un occhio puntato all’ambiente: «Sono due idee diverse del Paese: da un lato la flax tax, la tassa piatta che fa pagare la stessa aliquota a un insegnante, a un infermiere e anche a un miliardario. Una proposta di questo tipo porta le risorse dove c'è più benessere, non in Calabria. Dobbiamo smascherare il disegno della destra che prende i voti dei ceti più deboli mettendo gli ultimi contro i penultimi. Dobbiamo avere coraggio e umiltà e sono convinto che insieme ce la faremo».

Ma è stato Letta a fare il punto su tutto il programma: «La questione della sanità pubblica è la questione centrale di questi prossimi cinque anni. Non è possibile che, nel nostro Paese, ci siano differenze di speranza di vita a seconda della regione dove vivi. È una cosa insostenibile, insopportabile. Dobbiamo toglierla di mezzo. Ed è l'impegno che ci prendiamo per i prossimi anni».