Tutti a Pontida per discutere dei prossimi appuntamenti elettorali. La Lega di Calabria si scuote dal torpore dopo la crisi di governo e prepara le mosse per fronteggiare la nuova situazione politica.

Le regionali e le comunali di Reggio incombono e, dopo aver evitato come la peste i tavoli delle interpartitiche con le altre forze del centrodestra, è arrivato il momento di decidere il da farsi.

L’occasione è data dal maxi raduno organizzato dal partito come ogni anno per domenica prossima. Le giornate precedenti all’appuntamento saranno utilizzate per fare in modo che Matteo Salvini e suoi luogotenenti incontrino gli amministratori locali con un’attenzione particolare a quelle Regioni che saranno a breve chiamate a votare.

Il leader leghista prima della crisi di governo e la perdita di consensi del suo partito aveva sostanzialmente deciso di fare a meno di Forza Italia e di costituire un unico fronte sovranista insieme a Fdi e Giorgia Meloni con il supporto del movimento lanciato da Giovanni Toti.

 

Oggi la situazione è diversa in considerazione della nuova alleanza Pd-Cinque Stelle e per la perdita di voti che la Lega avrebbe subito, almeno stando ai sondaggi. Motivi per i quali tutto è tornato in discussione, anche se Salvini e Meloni continuano a pensare di potere fare a meno di Silvio Berlusconi.

Lo dimostra, ad esempio, la manifestazione di protesta fortemente voluta da Fdi per domani contro il “governo delle poltrone” alla quale parteciperà Matteo Salvini, ma non Silvio Berlusconi. Quest’ultimo terrà le truppe dentro il Parlamento per un’opposizione “composta”, ma ha avvertito: «chi appoggia l’esecutivo è fuori da Forza Italia», avendo fiutato le intenzioni di un drappello di “responsabili” che al Senato è tentato di puntellare la tenuta del governo affidato a Giuseppe Conte. Un gruppetto che fa capo a Mara Carfagna, solidale con il ministro Terranova, e da tempo in rapporti più che buoni con Matteo Renzi.

 

Quadro più confuso, insomma, non poteva esistere. Con le inevitabili conseguenze in Calabria dove i vari Jole Santelli, Roberto Occhiuto e Francesco Cannizzaro non sanno a più da che parte stare e aspettano l’incontro tra i leader nazionali per capire come sarà disegnato il centrodestra che affronterà le prossime regionali. Gli scenari sarebbero assai diversi con un fronte sovranista compatto che decida di fare a meno di Berlusconi o con un Salvini più docile e pronto ad imbarcarsi, probabilmente pezzi di Fi, per non lasciare per strada nessun consenso davanti al rischio di alleanze Cinque Stelle-Pd su tutti i territori.

E da questa decisione dipendono le scelte dei candidati sia alla Regione che al Comune di Reggio dove, da ultimo, si registra un grande attivismo dei maggiorenti leghisti con l’ex scopellitiana Tilde Minasi già al lavoro per preparare una lista forte.

 

Riccardo Tripepi