«A fare specie in quest’ultimo periodo è il silenzio, pericoloso e imbarazzante, del presidente Occhiuto. Tra una foto in posa con il bergamotto e un video che lo riprende al lavoro, la sua maggioranza, spaccata perché vede la non partecipazione della Lega e il silenzio imbarazzato di Forza Italia, forza in sede di capigruppo ogni procedura legislativa per portare subito in aula una legge 'porcata'». Lo afferma il capogruppo del M5s alla regione Calabria, Davide Tavernise, con riferimento alla proposta di legge presentata dalla maggioranza di centrodestra per introdurre la figura del consigliere "supplente". Per Tavernise si tratta di «legge 'porcata' perché non solo ripresenta evidenze incostituzionali denunciate già nel 2014, ma falsa anche la relazione illustrativa».

Secondo i calcoli dei 5s, la legge, presentata come proposta a costo zero per i contribuenti, costerà ai calabresi 145.642,32 euro, quale emolumento per ogni nuovo consigliere e circa 232.188,12 euro, quale costo per ogni nuova struttura. Una spesa minima, dunque, di 377.830,44 euro l’anno per ciascun nuovo consigliere, che potrebbe però essere moltiplicata per tre, e superare il milione di euro.  

«Se la matematica non è un’opinione ogni anno i calabresi rischiano di pagare in più, dunque, alla politica regionale 1.133.491,32 euro. Il tutto accade –  aggiunge il capogruppo M5S - mentre il governo nazionale, nel solito silenzio accondiscendente del nostro governatore, lavora alacremente alla riforma sull’autonomia differenziata fortemente penalizzante per il Sud. Di più, mentre la maggioranza pensa a moltiplicare le poltrone, come denunciato dal presidente di Fiaso, Giovanni Migliore, nel 2021 la media nazionale dei medici che hanno lasciato il nostro sistema sanitario è del 2,9%, ma in Calabria la percentuale sale al 3,8%».

Ricorda poi Tavernise che «come denunciato nell’ultimo report di Bankitalia, le imprese calabresi sono drammaticamente alle prese con gli aumenti di materie prime ed energia. Una situazione di grave crisi sociale ed economica, a cui si aggiungono numerose vertenze aziendali, che porta la Calabria ad essere tra le prime regioni ricorrenti al reddito di cittadinanza. In questo contesto – conclude Tavernise - ci si aspetterebbe dalla politica regionale una rottura totale con gli sprechi del passato, invece accanto alle parole, infinite, che non lasciano traccia di concretezza, si moltiplicano le poltrone, per ingiustificabili ragioni di 'famiglia'. In attesa di un sussulto d’orgoglio del presidente Occhiuto».