Il centrodestra accelera e mostra i muscoli. Le polemiche scatenate dalla proposta di legge che prevede l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di assessore regionale e che introduce la figura del consigliere supplente non fermano la maggioranza che come in passato inserirà la novità normativa all’ordine del giorno del Consiglio regionale già convocato per lunedì prossimo, trasferendo direttamente in aula il dibattito, visto che si rinuncerà (non ci sono neanche i tempi tecnici per farlo) a portare la proposta di legge in Commissione Affari Istituzionali.

Clima teso

La notizia trapela a margine della Conferenza dei capigruppo che era stata convocata d’urgenza dal presidente Filippo Mancuso, proprio per programmare i lavori della seduta e sostanzialmente sdoppiare la convocazione del 21 novembre. Infatti, Mancuso ha avvisato i colleghi di stare convocando un’altra riunione, già calendarizzata per il prossimo 28 novembre.

Dunque, se lunedì prossimo in aula arriveranno sicuramente la proposta di legge contestata e l’informativa del presidente Roberto Occhiuto relativamente al capitolo Infrastrutture dopo l’incontro con il Ministro Matteo Salvini, senza specificare però se si parlerà anche di Statale 106; a distanza di sette giorni si discuterà di materie di bilancio e antindrangheta.

La riunione dei capigruppo di questa mattina, svoltasi in un clima teso, con uno scontro acceso tra le parti, che ha visto protagonista un contrariato Davide Tavernise (M5S), evidenzia due aspetti: il centrodestra ha necessità di questa legge, tanto da portarla in aula, forzando il normale iter legislativo, senza passare dalle Commissioni competenti; e in secondo luogo, se così è, significa che anche i tempi della giunta potrebbero allungarsi almeno fino alla prossima settimana.

Le ragioni della maggioranza

Ciò suggerisce che la legge – pur nell’imbarazzo del presidente Mancuso che in sostanza non firma la proposta col gruppo della Lega - diventa utile per sistemare la posizione politica di Peppe Neri (FdI), le cui quotazioni sono risalite rapidamente negli ultimi giorni, per un suo ingresso in giunta. Con la nuova legge, infatti, il suo scranno sarà occupato dal primo dei non eletti che è proprio il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, fino ad ora favorito per entrare nell’esecutivo.  

Il centrodestra continua a sostenere che la legge sarebbe a costo zero per la Regione, perché di carattere ordinamentale, e si dice convinto che la legge non sarà impugnata proprio perché a differenza della precedente, bocciata dalla Consulta nel 2014, sarà una legge ordinaria e non di modifica statutaria.

Su questo punto si è acceso lo scontro nella Capigruppo di questa mattina, perché, sostengono i 5stelle, la posizione dell’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo sarebbe il primo caso in cui troverà attuazione la proposta di legge contestata. D’altra parte Gallo è consigliere regionale eletto, nominato in giunta. In questo caso il “consigliere supplente” è da individuare nel sindaco di Castrolibero Giovanni Greco.

Per i detrattori della proposta di legge, invece, se nella partita di Fratelli d’Italia non si sposta una virgola dal punto di vista economico, l’eventuale ingresso a Palazzo Campanella del consigliere di Forza Italia (Greco, ndr) significherà dover considerare un’altra struttura e un’altra indennità.

Nella relazione economico-finanziaria che accompagna la proposta di legge, invece, i firmatari evidenziano: «Considerato che la nomina ad Assessore di un consigliere esclude la nomina di un Assessore esterno, la norma è neutrale dal punto di vista finanziario atteso che l'indennità per il Consigliere supplente è già prevista per l'Assessore esterno alla missione 1.10 titolo l - per la spesa relativa all'indennità corrisposta agli assessori - e missione l programma l titolo l del bilancio regionale per la spesa relativa all'indennità di carica dei consiglieri. Inoltre, non si applica al consigliere supplente le disposizioni che danno diritto all'indennità differita».