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VIBO VALENTIA - Trenta consiglieri regionali, eletti attraverso un meccanismo nuovo e di recente approvazione. La legge elettorale passata nell’ultima seduta del Consiglio calabrese ha stabilito i criteri di elezione dei futuri rappresentanti regionali. Abbandonati definitivamente i cinque collegi, la maggioranza ha optato per le tre circoscrizioni (Cosenza, Catanzaro-Crotone-Vibo, Reggio Calabria), prevedendo uno sbarramento del 15% per le liste regionali e del 4% in caso di appartenenza ad una coalizione. Sul punto si esprime oggi l’esponente del Nuovo centrodestra Alfonso Grillo, il quale - in posizione contraria rispetto ad altri esponenti politici del territorio - si dice soddisfatto per la decisione assunta dall’assemblea. «Ho ritenuto sin da subito che questa formula fosse l’unica capace di garantire la rappresentanza delle province più piccole, quali Vibo e Crotone, sulla base di una serie di considerazioni tecniche che trovo indiscutibili. Innanzitutto - sostiene - le liste ammesse alle prossime regionali saranno rappresentate da persone residenti nella provincia corrispondente. Inoltre con l’approvazione delle tre circoscrizioni lo spazio per i rappresentanti territoriali aumenta, permettendo anche alle realtà più piccole di eleggere dei candidati. Al contrario, se il Consiglio avesse deciso di mantenere i cinque collegi, Vibo e Crotone avrebbero dovuto “correre” alle regionali con due soli candidati, di cui uno donna, sperando di ottenere dagli scarti un’elezione di fatto irrealizzabile». Un risultato conquistato, secondo Grillo, grazie al grande senso istituzionale dimostrato dal presidente del Consiglio regionale. «Ringrazio - prosegue - Francesco Talarico per aver salvaguardato le province più piccole. Ha dato prova, in una fase politica delicata, di essere una persona seria, mossa dal rispetto dei territori tutti, riuscendo a garantire equità e rappresentanza per l’intera regione». Una lezione da cui dovrebbero trarre insegnamento, secondo Grillo, alcuni esponenti dell’opposizione. «Invito qualche democrat a verificare tecnicamente i vantaggi della legge elettorale, esortandolo a lasciare da parte per una volta strumentalizzazioni di sorta. Nessuno - conclude - intende accorpare Vibo Valentia a Catanzaro dal punto di vista amministrativo, anzi ritengo che sia nell’interesse di tutti promuovere la rappresentanza di ciascuna provincia calabrese. Questo, a mio avviso, è il modo migliore per farlo».