Bomba agostana in casa Lega. Se la prima, rappresentata dall’inchiesta “Inter nos” che ha portato agli arresti il consigliere regionale Nicola Paris (eletto con l’Udc poi transitato nel misto, con un passato nel centrosinistra comunale reggino a sostegno di Giuseppe Falcomatà) è stata scansata non essendo stata perfezionata la sua entrata nel Carroccio calabrese in vista delle regionali, la seconda è destinata a far discutere.

La “Lobby Gay” della Lega Calabria

L’attacco frontale, di quelli pesanti, che sta girando di chat in chat in un audio è di Domenico Fedele, referente della Lega di Riace, anti-Lucano per eccellenza, in passato sobbalzato agli onori di qualche cronaca nazionale per la sua auto proclamazione a sosia di Matteo Salvini.
«Caro Marco - si sente nell’audio - hai trovato degli eventi per Matteo in cui noi leghisti, noi referenti comunali, noi militanti, non possiamo parteciparvi da tutta la Calabria e ho telefonate continue e son tutti arrabbiati con te e con Spirlì che vi siete organizzati, la lobby gay che state creando solo voi la Lega per i fatti vostri. Vi state creando la Lega per i fatti vostri (....) Questa organizzazione a Tropea, della venuta, farò ricorso alla Lega per farti togliere come responsabile. E’ inutile la tua amicizia con Matteo, non funziona. Gli sbagli li stai commettendo tu e Nino. Nino ha risolto con le Terme Luigiane? Ha risolto molti altri problemi in Calabria che lo continuano ad attaccare? E vanta persino persone che vengono arrestate per mafia pubblicamente sui giornali. E’ una grande vergogna per la Lega sentire queste cose per i leghisti calabresi. Ma che state combinando nella Lega Calabria? Non è solo vostra, della lobby gay che avete creato a Taurianova, vergogna!» conclude l’auto sedicente sosia riacese del “Capitano”, in questi giorni in vacanza in Calabria.

Nel mirino il dirigente leghista Maiolo

Il j’accuse è arrivato direttamente all’Ufficio di Gabinetto del Presidente facente funzioni perchè è stato indirizzato a Marco Maiolo, di professione Cps (Collaboratore professionale sanitario) infermiere all’ospedale Mater Domini di Catanzaro, ma catapultato in quel di Germaneto. Consigliere comunale e assessore a Cardinale, piccolo comune del catanzarese, nel suo curriculum personale vanta l’essere stato compagno di classe di Walter Rauti, eminenza grigia della Lega post regionali 2020.
Maiolo, componente del direttivo regionale era stato nominato dall’ex commissario Cristian Invernizzi coordinatore degli enti locali l’anno scorso. Di recente, però, era stato già ripreso pubblicamente dallo stesso leader Salvini nella sua ultima trasferta a Trebisacce, “reo” di peccare nell’organizzazione degli eventi.

A Cosenza la Lega perde pezzi

Lobby gay a parte, oggi la Lega ha perso il suo unico consigliere comunale a Cosenza, Vincenzo Granata.
«Avevo aderito come primo consigliere della Lega di una città capoluogo in Calabria al partito della Lega. Non intravedendo più un progetto politico valido che tenga conto soprattutto della militanza e storicità, utilizzando il partito come un taxi per gli ultimi arrivati, ho maturato dopo una adeguata riflessione, la decisione di lasciare il partito della Lega» ha dichiarato Granata, pochi mesi fa nominato responsabile per il Carroccio in vista delle elezioni comunali cosentine.
Altra defezione “eccellente” è quella di Bernardo Spadafora, ex vice segretario regionale (e provinciale di Cosenza) dei salviniani che chiosa sulla sua pagina social: «mai più con le piccole e miserabili lobby», invitando all’autosospensione di massa dal Partito. Insomma, estate una pre-elettorale caldissima per i “fan” delle effige di Alberto da Giussano.