Quando nel 2010 Cristian Invernizzi venne rieletto per acclamazione segretario provinciale di Bergamo della Lega Nord, l’ex ministro Roberto Calderoli dichiarò: «Invernizzi è il candidato unico non perché sia l’unico candidato ad aver voluto candidarsi, ma perché è appoggiato da tutti».

 

Una situazione idilliaca che non ha riscontrato, invece, nel partito calabrese che lo ha visto entrare in scena come commissario lo scorso anno. Una ‘imposizione dall’alto’, anche se all’inizio la pillola per il segretario uscente, il deputato Domenico Furgiuele, fu addolcita con l’annuncio di una guida ‘a tre’ con lui, Invernizzi ed un «commercialista che farà anche da amministratore». L’obiettivo, però, è sempre stato chiaro: defenestrare il fondatore perché ritenuto troppo scomodo.

 

È per questo che lo scorso febbraio Invernizzi venne nominato segretario regionale “fino al 2023”, in maniera tale da poter occupare l’altra casella di Furgiuele, il seggio da deputato nel listino bloccato calabrese.

 

I ‘dispetti’ al parlamentare lametino, però, non finiscono qui. Pochi giorni fa, Cristian Invernizzi ha nominato la segreteria della Lega per la provincia di Reggio Calabria mettendo a capo lo storico fondatore Franco Recupero. Quest’ultimo è il fratello dell’ex coordinatore della Lega reggina, Nuccio Recupero che fu rimosso dall’incarico proprio dall’allora segretario regionale Furgiuele nel giugno 2018.

 

Un defenestramento «senza alcuna spiegazione» denunciarono i due fratelli che si fecero promotori pochi mesi dopo di una raccolta firme per chiedere, a loro volta, la rimozione di Furgiuele dall’incarico che ricopriva. «Non abbiamo niente contro Furgiuele, ma lui non sta sostenendo la Lega della Calabria, che non ha fatto crescere, o che perlomeno non ha fatto crescere con le persone giuste, né tantomeno i cittadini calabresi... Se ogni volta che c'è un evento, poi dobbiamo ritrovarci titoloni di persone vicine al coordinatore che sono pregiudicate e hanno gravi problemi con la Giustizia, crediamo questo sia un problema ormai insostenibile», dichiararono nel febbraio 2019, proprio un mese prima dell’arrivo di Invernizzi.

 

Ecco perché la nomina come segretario provinciale di Franco Recupero rappresenta il tipico esempio di ‘vendetta perfetta’ che si perfezionerà sabato prossimo con l’inaugurazione della sede a Reggio Calabria con Matteo Salvini.
Chissà, però, se il capitano è consapevole che in questa segreteria provinciale Invernizzi ha ‘imbarcato’ la qualunque nella Lega in riva allo stretto. Nonostante a capo vi sia un salviniano della prima ora, i suoi compagni di viaggio sono saliti sul Carroccio molto dopo e, probabilmente, non per improvvisa folgorazione sovranista.

 

Basti pensare che come referente per la città di Reggio Calabria Invernizzi ha nominato Emiliano Imbalzano, consigliere comunale con “Popolari liberali” nel 2011 e poi al seguito del candidato del Partito democratico Giuseppe Falcomatà nella lista “A testa Alta” ispirata dall’ex presidente del consiglio regionale dei Democratici di Sinistra Peppe Bova; mentre come referente dell’alto jonio è stato nominato Francesco Macrì, ex sindaco di Locri dal 2006 al 2011, definito “voltafaccia” in diretta tv dall’ex senatore Franco Crinò quando accettò la nomina di Jole Santelli nell’autunno 2016 come coordinatore di Forza Italia per la locride.

 

La nomina di referente per l’area tirrenica è toccata Giuseppe Pirrotta, ex assessore provinciale di Reggio Calabria, eletto con le liste del Pdl e candidato alle elezioni regionali del 2014 con Forza Italia. Per la Piana di Gioia Tauro, invece, il referente è l’ex sindaco di Taurianova Roy Biasi che pur bramando la nomina di segretario provinciale (in quanto primo dei non eletti alle ultime elezioni regionali) ha subito il veto della capogruppo in consiglio regionale Tilde Minasi per il suo passato  di fervente ‘antiscopellitiano militante’.

 

Biasi ha già un passato da coordinatore provinciale (fino all’ottobre 2015), ma di Forza Italia. Nel settembre 2017 venne nominato componente del consiglio nazionale di Direzione Italia di Raffaele Fitto per poi planare due mesi dopo in Fratelli d’Italia annunciando l’adesione in una conferenza stampa con a fianco un Ernesto Rapani che, quasi come monito, dichiarò: “il partito non è un albergo con le porte girevoli”.

 

Nonostante ciò, l’imperterrito Biasi seguì, poco dopo, Nino Spirlì nella Lega, anche se il vicepresidente della Regione in passato non gliele mandò a dire, come quando affermò con il suo ‘canonico’ slang: «Mea culpa! Mea maxima culpa! Aver affiancato per un’intera campagna elettorale il consigliere Biasi nel suo tentativo di diventare Sindaco di Taurianova non è servito ad aprirmi gli occhi sulla sua capacità di offendere Cristo nei Suoi Pastori!».

 

Insomma, pur di ‘esorcizzare’ la Lega da Furgiuele, Invernizzi ha optato per un “all in” che non pochi imbarazzi politici potrà causare ad un Matteo Salvini che ha sempre decantato di voler rappresentare la novità in Calabria e non un carrozzone per imbarcare politici navigati... e arenati.