Il sindaco di Castrovillari richiama l’area politica a ritrovare identità e trasparenza. Il messaggio al suo collega di Corigliano Rossano a cui mancherebbe solo l’ultimo tassello: «È schierato, ha fatto una scelta contro la destra»
Tutti gli articoli di Politica
Le dichiarazioni del sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, tracciano un quadro chiaro su uno dei temi più dibattuti all’interno del Partito Democratico e del centrosinistra in generale: l’appartenenza formale al partito per chi si candida a rappresentarlo.
Lo Polito non usa mezzi termini e invita alla coerenza politica, indicando la tessera del Pd come prerequisito per ogni candidatura. Secondo Lo Polito, l’adesione formale al PD non è solo una questione simbolica, ma rappresenta un impegno verso i valori e gli ideali che il partito porta avanti. La coerenza politica diventa dunque il fulcro del ragionamento.
Il sindaco di Castrovillari si scaglia contro quei politici che si spostano da uno schieramento all’altro senza una chiara direzione ideologica: «Abbiamo visto tanti cambi di casacca, cosa che una volta non esisteva. E se ci sono tanti trasferimenti da un partito all’altro vuol dire che non ci si sente di rappresentare una determinata fascia di popolazione». Le sue parole mirano a stigmatizzare quei comportamenti che indeboliscono la fiducia degli elettori nei confronti della politica.
Un altro punto cardine delle dichiarazioni di Lo Polito riguarda la selezione degli interessi da rappresentare. L’amministratore sottolinea che non tutti i partiti possono rivolgersi indistintamente a tutte le fasce sociali: «Una cosa è schierarsi dalla parte dei più deboli e dei lavoratori, un’altra cosa è stare dalla parte delle banche e delle grandi industrie. Gli interessi vanno selezionati». Questo richiamo alla coerenza ideologica si traduce in una difesa dell’identità del Pd, che dovrebbe posizionarsi come un punto di riferimento per i ceti più deboli e per chi lavora. La necessità di una visione chiara e distintiva diventa essenziale per evitare confusione e per costruire una proposta politica solida e credibile.
Il caso Flavio Stasi: coerenza e appartenenza
Lo Polito porta come esempio il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, una figura rispettata ma che si trova in una posizione ambigua rispetto al Partito Democratico. «Flavio Stasi non ha la tessera di partito, ma è schierato. Lui viene dall'associazionismo ambientalista e ha fatto una scelta contro la destra. Tuttavia, se vuole candidarsi e rappresentare questo schieramento, deve prendere la tessera di partito», afferma Lo Polito.
Il sindaco di Castrovillari riconosce le difficoltà che Stasi ha incontrato nel dialogo con il Pd, ma ribadisce che l’adesione formale è un requisito imprescindibile per chi vuole essere portavoce di una comunità legata ai valori del centrosinistra. «Con l’ultima esperienza delle elezioni provinciali, gli approcci con il mio partito purtroppo non hanno portato nitidezza», aggiunge Lo Polito, evidenziando come la mancanza di chiarezza all’interno del Pd stesso possa rappresentare un ostacolo.
Le parole del sindaco Lo Polito assumono il valore di un monito per tutto il centrosinistra. La politica, secondo lui, deve ritrovare la sua funzione primaria: rappresentare gli interessi di specifiche fasce di popolazione in modo coerente e trasparente. La tessera del partito, in questo contesto, diventa un simbolo di appartenenza e un segno di lealtà verso una visione comune. «Non tutti i partiti possono rappresentare le stesse fasce di popolazione», conclude Lo Polito, ribadendo l’importanza di una politica che sappia differenziarsi e rispondere alle esigenze di chi si riconosce nei suoi valori.
La sfida per il Partito Democratico è ora quella di dare seguito a queste parole, costruendo un percorso di chiarezza e coerenza per le prossime candidature.