VIDEO | «In ferie da cosa?» chiederebbe Sergio Marchionne. Fatto sta che nonostante la crisi senza fine del centrosinistra il presidente Irto ha concesso ai suoi la consueta pausa estiva. L'aula di Palazzo Campanella ha chiuso i battenti il 31 luglio e solo il 27 agosto i capigruppo si riuniranno per calendarizzare i lavori. Fin qui 12 sedute in 8 mesi, sette delle quali interrotte per assenza del numero legale. Provvedimenti fondamentali per il futuro dei calabresi? Neanche a parlarne...
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Chiuso per ferie. Il Consiglio regionale ha serrato i suoi ingressi lo scorso 31 luglio con l’ultima seduta che ha regalato le autosospensioni dal gruppo del Pd di Enzo Ciconte e Carlo Guccione in aperta polemica con la gestione Oliverio e il declassamento di palazzo Campanella a mero passacarte della giunta. Le due autosospensioni si aggiungono a quella di Domenico Bevacqua, risalente a qualche settimana prima, e alla creazione di un gruppo autonomo “Moderati per la Calabria” da parte di Franco Sergio, Tonino Scalzo e Giuseppe Neri. Abbastanza per una verifica interna o per una seduta ad hoc del Consiglio come pure Mario Oliverio ha chiesto al presidente Nicola Irto.
E, invece, tutti a mare. Meglio inabissarsi e fare decantare le beghe di un centrosinistra in caduta libera. Il presidente Irto ha concesso a tutti una lunga pausa di riflessione: fino al 27 agosto non si muoverà foglia a palazzo Campanella. In quella data forse, al momento è solo un’ipotesi, dovrebbe riunirsi la Conferenza dei capigruppo per calendarizzare la ripresa dei lavori che avverrà ai primi di settembre. Oltre 30 giorni di ferie per meditare. Enzo Ciconte a Soverato e Carlo Guccione a Parghelia si godranno il frutto dell’ultimo dispetto a Oliverio (che proverà a rilassarsi qualche giorno sulla Sila), mentre Giuseppe Neri da Catona guarderà la bussola per capire verso quale schieramento spiegare le vele.
Il capogruppo del Pd Sebi Romeo dalle spiagge di Bianco proverà a capire che pesci prendere per evitare la deflagrazione finale. E poi c’è bisogno di recuperare dopo il tantissimo lavoro svolto nel 2018: appena 12 sedute in otto mesi. Sette delle quali interrotte per assenza del numero legale a causa di una maggioranza che continua a perdere pezzi e a navigare a vista. Pochissime leggi approvate, ma tantissime dibattiti sul nulla cosmico: dalla tempistica delle surroghe dei consiglieri eletti in Parlamento alle interrogazioni del question-time datate anche 2014 passando per gli adeguamenti dei vitalizi. Terreno fertile per l’antipolitica verrebbe da dire. Eppure se si allarga lo sguardo a livello nazionale, la situazione non cambia di molto. Anche se al governo troviamo la strana alleanza giallo-verde di Lega e Cinque Stelle. Il presidente grillino Roberto Fico, quello che va al lavoro in autobus facendosi fotografare giusto per intendersi, ha concesso ben 34 giorni di ferie ai parlamentari.
Dall’8 agosto al 10 settembre i parlamentari potranno godersi il meritato riposo (sia alla Camera che al Senato). Siamo lontani dai periodi ancora più lunghi di ferie che sono stati concessi durante gli anni scorsi, anche da Laura Boldrini, ma davanti a uno strano caso, considerato che proprio i grillini hanno passato le roventi estate scorse a protestare contro i “fannulloni” e a pretendere il lavoro anche ad agosto. Evidentemente l’aria che si respira all’interno dei palazzi del potere provoca stanchezza e voglia di vacanza anche in chi avrebbe dovuto stravolgere prassi e brutte abitudini. L’esercito dei politici in vacanza fa maggiormente impressione in un anno come questo in cui l’impoverimento delle famiglie italiane costringe tutti a ridurre all’osso le vacanze e nei giorni in cui su social e piattaforme rimbalza il celebre discorso sul mese di agosto di Sergio Marchionne, complice la sua recente e prematura scomparsa. «Nel 2004 io perdevo 5 milioni al giorno. Sono arrivato il 4 giugno, o il primo giugno, non mi ricordo, poi da quel momento là son diventati giorni uno dopo l'altro... – le parole di Marchionne - Io stavo girando per il mondo nel mese di luglio. Vengo in Italia, arrivo in ufficio in agosto e non c'è nessuno. 5 milioni al giorno, eh! Chiedo: «Ma la gente dov'è?». «Eh, sono in ferie». Ma ho detto: «In ferie da cosa?».
Riccardo Tripepi