La candidatura del presidente del Consiglio regionale cambia lo scenario nel Carroccio. Lui chiede uno stop al commissariamento dopo le elezioni (e punta alla leadership). La parlamentare cosentina indicherà un assessore regionale nel probabile rimpasto della giunta Occhiuto
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Il presidente del Consiglio ha detto sì. Come avevamo anticipato Filippo Mancuso si candiderà alle Europee di giugno sotto le insegne della Lega. La decisione è arrivata al termine di una trasferta romana nella quale Mancuso si è confrontato in maniera fitta con i vertici del suo partito. La questione posta dal presidente del consiglio regionale è la gestione della Lega in Calabria che, da quando è nata, è sempre stata commissariata. In queste settimane il commissariamento sarà addirittura doppio perché al commissario regionale, Giacomo Francesco Saccomanno, è stato aggiunto un altro supervisore, formalmente solo con il compito di coordinare la campagna elettorale. Si tratta del deputato pugliese Rossano Sasso. Troppo per Mancuso che ha chiesto a gran voce un’inversione di rotta dopo le elezioni.
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«Il punto - ci spiega per telefono - non è che voglio avere la guida del partito, ma ritengo che per sviluppare un’azione politica efficace in Calabria, la Lega debba uscire dal commissariamento e affidare la gestione del partito a chi conosce bene il territorio, ne affronta ogni giorni i problemi, conosce bene la base e i dirigenti locali. In fondo la Lega ha fatto dell’autonomia dei territori la sua cifra politica, in Calabria esiste una classe dirigente attrezzata per cui sono sicuro che dopo le elezioni di giugno avremo una guida calabrese. Per favore non personalizzi la vicenda perché sarebbe sbagliato. Io ho posto un punto politico».
Insomma Mancuso si schermisce, ma è chiaro che guidare il partito in Calabria non gli dispiacerebbe affatto. Letto in questa ottica, allora, le Europee saranno una sorta di primarie con lui e la deputata Simona Loizzo, entrambi candidati nella circoscrizione Sud, che si confronteranno a colpi di preferenze. Chi dei due prevarrà potrà chiedere a ben donde di gestire il partito. Con una postilla. Entrambi dopo le Europee potrebbero vedersi in qualche modo riconosciuto lo sforzo messo in campo. Le ipotesi di un rimpasto nella giunta regionale dopo il voto si fanno sempre più insistenti. Il gruppo regionale della Lega è cresciuto, quindi tutto è possibile. Le voci di corridoio dicono che alla fine a Mancuso andrà la leadership del partito e alla Loizzo la possibilità di indicare un assessore regionale.
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Per il momento nel Carroccio c’è grande movimento. La scesa in campo di Mancuso, come in un puzzle, ha portato ad altre conseguenze. In particolare l’avvocato catanzarese Frank Santacroce pare abbia fatto un passo indietro. Non si candiderà per Bruxelles ma con ogni probabilità darà una mano proprio a Mancuso. Resta invece in una posizione di attesa Katya Gentile che ha molto frenato sulla sua adesione alla Lega, scegliendo di iscriversi al gruppo Misto in consiglio regionale. Non solo, ma per il momento la Gentile non ha effettuato nessuna uscita pubblica in Calabria con i leghisti.
Vedremo cosa succederà. Per domani è atteso in Calabria il coordinatore della campagna elettorale, Rossano Sasso. La sua regola d’ingaggio è precisa: sostenere e promuovere la candidatura del senatore leccese Roberto Marti. Su di lui punta molto Salvini anche in chiave futura, la pancia calabrese della Lega invece lo vive come un corpo estraneo. Per Sasso insomma il compito non sarà affatto facile.