Sulla candidatura a presidente per il centrodestra di Sergio Ferrari si è consumata la frattura tra Sculco e Mangialavori, mentre i dem sono andati in soccorso del sindaco sotto il fuoco amico della sua maggioranza
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Tra tutte le elezioni provinciali, quelle di Crotone dimostrano plasticamente quali esiti (e quali scossoni) post elettorali ci sono tra i partiti politici, non mancando casi di plateali incongruenze.
Due sono i candidati in campo con due liste più una lista “acefala” che non esprime il candidato Presidente, ma che mette la spina nel fianco ad un centrodestra che credeva di avere la vittoria facile per l’ente di secondo livello che ha visto susseguirsi ben tre facenti funzioni dopo le dimissioni di Ugo Pugliese.
Per Ferrari due liste “piene”
Due liste con 10 candidati ciascuna per il Sindaco di Cirò Marina Sergio Ferrari, vicino a Forza Italia.
«Forza Italia sostiene con decisione la candidatura di Sergio Ferrari a presidente della Provincia di Crotone. Siamo convinti che Sergio sia l’uomo giusto per guidare un ente strategico come la Provincia pitagorica, peraltro in un momento storico decisivo per il futuro della grande comunità crotonese e, più in generale, per la Calabria tutta. Gli ingenti fondi del Pnrr in arrivo e l’esigenza di superare definitivamente la crisi pandemica ci obbligano a puntare sul merito e, dunque, sulle persone come Sergio Ferrari, che ha già dimostrato il suo valore di amministratore in qualità di sindaco di Cirò Marina», hanno dichiarato congiuntamente il senatore e coordinatore regionale azzurro Giuseppe Mangialavori ed il deputato e coordinatore provinciale Sergio Torromino.
Quest’ultimo, unitamente ad Enzo Sculco (Udc) e al sindaco di Rocca Di Neto Alfonso Dattolo (espressione di Coraggio Italia) fino a poco tempo fa vedevano come fumo negli occhi la candidatura di Ferrari, preferendovi quella di Francesco Paletta di Cirò. Ferrari, però, si è giocato le sue carte, anche alla luce del lauto sostegno offerto alle regionali ai candidati di Mangialavori, Michele Comito e Valeria Fedele, blindando la sua candidatura.
A sostenerlo idealmente (perchè non esprime consiglieri, ma solo un assessore) è il M5S, che ha un esponente, Ferdinando Alfì, quale delegato allo sport della Giunta Ferrari, in barba ai diktat di Giuseppe Conte che vorrebbe i pentastellati collocati solo nel centrosinistra. Alfì, tra l’altro, è cugino e collega di Marco Martino, portaborse in pectore del consigliere regionale Francesco Afflitto. Stesso apporto ideale è dato dalla Lega, che dopo le defezioni nella città pitagorica, non ha ufficialmente consiglieri comunali.
La lista “Ripartiamo con Ferrari Presidente”
In questa lista è presente la consigliera comunale di Mesoraca, Teresa Ferrazzo, candidata del citato deputato azzurro Sergio Torromino e Cataldo Maltese, consigliere comunale di Melissa, già consigliere provinciale ed espressione di Fratelli D’Italia. In lista anche Vincenzo Raffaele Lagani, consigliere a Rocca di Neto e attuale presidente f.f. della Provincia, sostenuto anche dal Sindaco di Rocca Di Neto Alfonso Dattolo, espressione di Coraggio Italia.
Presente Umberto Lorecchio, sindaco di Pallagorio ed ex coordinatore provinciale del Pdl, Pietro Durante di Castelsilano, Vittoria Gentile di Carfizzi, Martina Piro di San Nicola dell’Alto, Francesco Sirianni di Strongoli e Salvatore Turco di Crucoli. Presente Giusi Pirito, consigliera delegata ai servizi sociali di Cirò Marina.
Ferrari e la “Provincia futura”
In questa lista oltre al consigliere comunale di Crotone di Forza Italia Fabio Manica, è presente il consigliere Giuseppe Fiorino, espressione della lista “Crotone normale”, che si era presentata a sostegno di Antonio Manica nella città pitagorica.
C’è un’altra cirotana, Francesca Rosa Larocca consigliera comunale di Cirò Marina con delega alle pari opportunità e Carmelina Comberiati di Petilia Policastro. Sempre a Petilia c’è Ferdinando Militerno, presidente del consiglio comunale, sostenuto dal sindaco Simone Saporito, a sua volta eletto in precedenza consigliere provinciale con il centrosinistra.
Un altro “innesto” ricollegabile alla sinistra è quello del consigliere comunale di Isola Capo Rizzuto ed ex candidato sindaco Raffaele Gareri. In lista è presente anche il professor Francesco Giuseppe Greco di Savelli in quota Fratelli D’Italia. Concludono l’elenco Fabio Brescia e Maria Fernanda Giovinazzi di scandale e Francesca Iocca di Pallagorio.
L’Udc di Sculco va per conto suo
Presentata anche la lista “Crotone Protagonista” con soli cinque candidati su dieci. La lista fa espresso riferimento all’Udc di Enzo Sculco, che ne è responsabile organizzativo regionale e della figlia Flora, già candidata dello scudocrociato dopo un recente passato nel campo dei democratici e progressisti. Una lista che comprende Maria Carmela Sculco, consigliera comunale di lungo corso e assessora comunale all’urbanistica a Melissa, nonchè sorella di Enzo. Presenti in lista anche Elisabetta Amasino, delegata alle pari opportunità e Carmine Macrì, entrambi colleghi consiglieri della Sculco nel comune guidato dal “cigiellino” Raffaele Falbo.
In lista presente anche Antonio Megna della lista “Crotone città di tutti” che esprime l’ex candidato sindaco del centrosinistra “sculchiano” Danilo Arcuri. Oltre a lui è presente anche il consigliere di minoranza di Strongoli, Annunziato Cotrone.
La lista dimezzata ha segnato la spaccatura su Crotone di fatto tra l’Udc e Forza Italia ma anche tra Enzo Sculco e “suoi” ex rappresentanti istituzionali come l’attuale Sindaco di Petilia Policastro ed ex Presidente f.f. della Provincia di Crotone Simone Saporito e la sindaca di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga.
Voce in difficoltà, la “sua” maggioranza non si candida
Dopo la spaccatura in seno alla maggioranza segnalata a seguito dell’annuncio della sua candidatura, Voce è dovuto correre ai ripari. La sua lista, però, “Per la città”, ha solo 4 candidati di Crotone, mentre due sono in prestito dal Pd che, tra l’altro, monopolizza la seconda lista, “Per il territorio”.
Per raccogliere i cocci Voce ha ricomposto i dissidi della recente epoca delle regionali sorti con Dalila Venneri, oggi candidata di punta per le provinciali, ma fino al mese scorso candidata regionale con Luigi De Magistris “contro” la candidata di Voce, Mimma Scida.
In lista con lui anche i consiglieri di “Tesoro Calabria” di Carlo Tansi, Domenico Lo Guarro e Paola Liguori. Presente anche Santo Vincenzo Facino della lista “Crotone Cambia”. In prestito dal Pd Pietro Vigna, ex vicesindaco di Santa Severina e Salvatore Lucanto di scandale.
La lista monocolore Pd per Voce
La lista “Per il Territorio” a sostegno di Vincenzo Voce è composta esclusivamente da esponenti del Partito democratico. Un matrimonio non da tutti digerito e che ha portato ad una profonda spaccatura in seno alla maggioranza della città pitagorica, mentre il gruppo “Stanchi dei soliti” che esprime 4 consiglieri comunali: Iginio Pingitore, Chiara Capparelli, Alessandro Manica e Floriana Mungari, dopo aver “scaricato” Carlo Tansi e Tesoro Calabria alle ultime elezioni regionali proprio per aver costituito una alleanza di centrosinistra con i dem, ora ingoiano l’amaro boccone e accettano di buon grado l’alleanza, motivandola prima con l’assenza del simbolo del Pd e poi con la particolarità delle elezioni provinciali.
A competere in quella lista c’è la sindaca di Caccuri Marianna Caligiuri, fresca di candidatura regionale a sostegno di Amalia Bruni con la lista civica “Calabria siCura” e oltre 970 voti personali in dote, ora ci riprova con una elezione di secondo livello, dopo essere già stata consigliera provinciale. Caligiuri è stata esponente della Margherita e poi dirigente del Pd locale, nota all’epoca per aver difeso l’assessora regionale alla sanità Doris Lo Moro nel riorganizzazione dei servizi sanitari del territorio, nel 2014 è stata nominata coordinatrice della consulta provinciale dei sindaci del Pd.
In lista anche Gina Spina, consigliera provinciale uscente e segretaria Pd di Pallagorio, consigliera di minoranza nello stesso comune, dopo aver perso le elezioni come candidata Sindaca pochi mesi fa a sfavore di Umberto Lorecchio, oggi di nuovo suo sfidante.
Antonio Barberio è consigliere provinciale uscente e sindaco di Scandale, sempre del Partito Democratico, mentre Salvatore Codispoti è consigliere comunale di lungo corso e oggi capogruppo democrat a Strongoli, nonchè segretario del circolo Pd del paese.
Giuseppe Dell’Aquila è segretario Pd di Cirò Marina, già consigliere comunale di Cirò e attualmente di Cirò Marina, dopo aver perso le elezioni locali come candidato sindaco contro l’attuale candidato presidente della provincia Sergio Ferrari. Dell’Aquila è stato consigliere provinciale e poi Presidente facente funzioni della Provincia. Nel suo curriculum vanta una esperienza come “Funzione dirigenziale Regione Calabria” dal 2015 al 2020 ed è stato componente dello staff dell’ex assessora regionale al lavoro Federica Roccisano.
In lista anche Franco Parise, ex sindaco di Verzino e oggi consigliere comunale, è stato il candidato del Pd alla Presidenza della Provincia di Crotone nel 2017, nel 2018 candidato con LeU alla Camera. Con lui Maria Greca Fauci, consigliera comunale del Pd di Isola Capo Rizzuto e Bruno Rachieli, espressione del Pd di Cotronei.
Insomma, la chiara collocazione di Voce nell'alveo del centrosinistra lo rende meno orfano rispetto alle spaccature nel "suo" civico consesso, con Sculco pronto a fare la spina nel fianco di una vittoria del centrodestra fino a poco tempo fa data a tavolino.