Se si potesse tracciare un parallelismo fra un tema chiave della politica italiana, o per meglio dire addirittura internazionale, e la puntata di ieri di Pubblica Piazza, il talk de LaC condotto da Pasquale Motta, si parlerebbe dell'unità della sinistra. Perché uno dei curiosi argomenti di discussione fatti emergere dal giornalista al timone della trasmissione è che in qualità di ospiti in studio c'erano tre esponenti politici locali di primo piano impegnati nelle Amministrative 2022 di Catanzaro, uno di loro persino consigliere regionale in carica e maggiorente Democrat, in rappresentanza di altrettante coalizioni parecchio eterogenee e in alcuni casi addirittura composte da forze sulla carta antitetiche fra loro, ma tutti per lo più ancora molto legati alla sinistra. O, comunque, con questa "chiara origine", oltretutto orgogliosamente rivendicata. Il riferimento è a Ernesto Alecci, segretario-questore di Palazzo Campanella, all'ex assessore comunale e attuale presidente nazionale di Cicas Giuseppe Mazzullo e al già più volte componente della civica assise del capoluogo Roberto Guerriero. Gli ultimi due, come se non bastasse, anche con il comune denominatore della fede socialista. Dato tutt’altro che marginale.

Ma niente da fare, inutile sperare di vederli uniti, perché alle elezioni previste fra un mese esatto saranno a sostegno di Nicola Fiorita (Alecci); di Antonello Talerico (Mazzullo) e infine di Valerio Donato (Guerriero). Ma le contraddizioni non finiscono qui, considerato che - per come al solito puntualmente fatto notare da Motta - in cima ai Tre Colli Donato fino a poche settimane orsono iscritto del Pd competerà contro i Dem o, se si preferisce, dalla parte opposta mentre Fiorita che tesserato Democrat mai lo è stato sarà l'alfiere proprio del Pd. Ad avviso di Alecci, tuttavia, Fiorita resta una figura riconducibile senza ma e senza se all'area del centrosinistra così come per Guerriero è incontestabile che il progetto donatiano si connota di un civismo talmente manifesto da richiamare l'attenzione e la simpatia di chiunque abbia a cuore le sorti della città a prescindere dalla sua ideologia.

Mentre, per altri versi, a chi pone a Mazzullo il problema dell'egemonia di Mimmo Tallini nel fronte pro Talerico, il diretto interessato risponde: «Lo conosco come tutti noi e ne ho pure apprezzato i risultati ottenuti negli anni. Ma non parliamo certo di uno che detta legge nel gruppo. Chi conosce la mia storia sa inoltre che abbiamo avuto percorsi assai diversi. Strade differenti dunque, le nostre, ma adesso di sicuro convergenti su un punto: Talerico è l'uomo giusto per ridare slancio a una Catanzaro in declino da fine anni ‘90 ormai. Perché si tratta di un eccellente professionista, che a me ricorda tanto Benito Gualtieri. Vale a dire uno dei migliori sindaci avuti da noi, il quale all'epoca della sua trionfale vittoria seppe superare le liste da cui era appoggiato di ben tre punti percentuali». Auspici, speranze, buoni propositi e, assai di rado per la verità, qualche colpetto sotto la cintura, hanno quindi animato un dibattito televisivo come premesso incentrato su una fondamentale questione: l'incapacità di fare sintesi, soprattutto nel centrosinistra. Schieramento in cui andrà in scena il derby Donato-Fiorita favorito dalle contraddizioni del caso e forse centrale in queste attesissime Comunali in programma il prossimo 12 giugno anche sui Tre Colli.