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Appena nate, eppure già con mille difficoltà da affrontare. Le 14 Città Metropolitane provano a darsi slancio, ma la riforma Delrio e la ristrettezza dei fondi non aiutano. E di una riforma della legge complessiva di riordino si è parlato all’ultimo vertice tra i rappresentanti dei nuovi organismi. Per Reggio Calabria ha preso parte ai lavori il vicesindaco Riccardo Mauro.
Due i problemi di fondo che sono stati sottolineati, ancora una volta, al tavolo meneghino. Il primo riguarda l’esiguità dei fondi a disposizione. Per quest’anno ci sono 12 milioni di euro che, peraltro, le Città devono stabilire in autonomia come spartirsi. «Criteri inaccettabili» ha detto Mauro, ma il pensiero è condiviso anche dagli esponenti delle altre Città Metropolitane italiane. Anche perché, per ovvie ragioni, procedendo in questa maniera i fondi andranno agli Enti che incontrano maggiori difficoltà a chiudere i bilanci. Nell’anno in corso, proprio Milano.
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Il secondo problema riguarda, invece, la difficoltà che stanno incontrando le Città a ottenere le funzioni che le Regioni avrebbero dovuto trasferire da tempo. Un passaggio fondamentale per entrare nel vivo delle proprie funzioni. «Lo Stato deve dimostrare di voler credere nelle Città Metropolitane» ha riferito ancora Mauro, spiegando che si tratta di un pensiero condiviso in generale e specialmente dalle Città Metropolitane del Sud come Palermo, Catania, Messina e Bari. Tanto che il vertice di Milano si è chiuso con l’ok alla decisione di chiedere un incontro al premier Paolo Gentiloni, da svolgersi entro la fine di luglio, per fare il punto della situazione. Ed ottenere risposte precise su due punti: aumentare le risorse disponibile e lavorare per una revisione della riforma Delrio.
Reggio Calabria, l'approvazione del consuntivo
Nel frattempo Reggio Calabria ha chiuso l’esercizio finanziario del 2016 approvando con l’approvazione del consuntivo, che può considerarsi l’ultimo atto economico della gestione precedente, targata Peppe Raffa. Il bilancio è sano, anche se presenterebbe un attivo inferiore a quello dichiarato dall’amministrazione precedente, tanto che secondo l’amministrazione Pd i fondi effettivamente liberi sarebbero pari a 2 milioni di euro.
In ogni caso la nuova gestione si caratterizzerà per provare a ottenere ulteriori economi e liberare le risorse necessarie ai programmi contenuti nello Statuto. A partire dai risparmi sugli affitti per gli immobili. «Inizieremo con la dismissione di palazzo Mauro – ha spiegato il vicesindaco – che dovrebbe consentire un risparmio di circa 480 mila euro all’anno. Abbiamo immobili di proprietà in cui possono essere trasferiti tutti gli uffici». Un’altra riforma che andrà a regime a breve riguarda, invece, il settore Avvocatura. «Non saranno più conferiti incarichi senza copertura di spesa come avveniva in passato – ha precisato Mauro – per evitare la creazione di nuovi debiti fuori bilancio. E i professionisti lavoreranno ai minimi tariffari». Da adesso, dunque, si entra nel cuore della nuova gestione che dovrà sforzarsi al massimo per ottenere un cambio di passo per una città che sta attraversando una delle crisi peggiori della sua storia.
Riccardo Tripepi