Il Consiglio regionale approva l'anticipazione di cassa per le aziende sanitarie ma non tutte ne potranno usufruire. Intanto, sul fronte politico c'è da registrare che il governatore è ancora una volta costretto ad aggrapparsi al centrodestra per avere i numeri
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il Consiglio regionale torna a riunirsi, ma il copione non cambia. Il centrosinistra non ha i numeri per poter tenere la seduta, nonostante all’ordine del giorno ci siano importanti provvedimenti, a partire dall’anticipazione di liquidità delle Asp fino alla storicizzazione degli Lsu e Lpu calabresi.
Per poter fare cominciare la seduta, il governatore Mario Oliverio e il capogruppo del Pd Sebi Romeo sono dovuti scendere a patti con l’opposizione per accordarsi su ordine del giorno e trovare l’accordo anche sulla stabilizzazione del bacino dei precari. Circostanza sottolineata più volte in Aula da Baldo Esposito: «Ricordo a tutti che senza il nostro contributo per l’ennesima volta non avreste i numeri per approvare leggi fondamentali per il futuro della Calabria».
Storicizzazione dei precari
Esposito ha sottolineato che ci possa essere un rischio insito alla legge sulla storicizzazione. «Non richiamando la legge 12/2014, si rischia di fare disparità tra i precari. Serve chiarezza sui criteri per far parte della legge 12 – ha detto Esposito – e poi le risorse per stabilizzare anche i 100 lavoratori rimasi esclusi».
Secondo Esposito non ha senso «non riuscire a trovare due milioni di euro all’interno di un provvedimento che ne conta 40 e in un bilancio che muove sette miliardi». E per questo il consigliere ha presentato un emendamento per avere l’estensione del provvedimento.
È seguita una discussione molto articolata sulla possibilità di approvare l’emendamento senza causare l’incostituzionalità della legge per mancanza di copertura finanziaria. Fino alle conclusioni affidate al presidente della giunta Mario Oliverio, intervenuto dopo l’assessore Angela Robbe che si è limitata ad appellarsi ai consiglieri per fare arrivare in porto la legge.
Il governatore ha ricostruito l’iter di stabilizzazione sottolineando come il governo giallo verde abbia fatto scomparire il fondo da 50 milioni per i precari storici della Calabria in sede di discussione dell’ultima legge finanziaria. «Poi si è recuperata la somma necessaria fino al mese di ottobre 2019. Le somme per i precari calabresi tuttavia io le ritengo storicizzate in quanto sono presenti da diversi anni e lo saranno anche il futuro. Si tratta di categorie di precari che sono comprese all’interno di quel fondo, perché ci è stato chiesto dal governo nazionale».
Secondo i dati del presidente della giunta sono 1200 i lavoratori già stabilizzati, su un bacino di circa 4600. Numero che dovrebbe aumentare secondo le stime dell’assessore Robbe che ha spiegato come la legge introduca contributi per tre anni gli Enti locali che assumono a tempo indeterminato lsu-lpu alle loro dipendenze e per due anni per i contratti a tempo determinato.
«La discussione non è quella di escludere o includere i lavoratori della legge 12 – ha detto Oliverio – oggi storicizziamo le spese già assorbite per i precari della legge 1 del 2014, 31 del 2016, 13 del 2018. Per il resto dobbiamo impegnarci a trovare la copertura finanziaria. Oggi certifichiamo solo la storicizzazione della spesa».
Alla fine il testo passa senza l’emendamento di Esposito, ma con l’impegno della giunta di trovare in tempi rapidi la soluzione anche per i lavoratori della legge 12.
Liquidità alle Asp, escluse Cosenza e Reggio
Ma le differenze di vedute interne alla maggioranza si sono visti anche in relazione all’approvazione della legge sull’anticipazione di liquidità, per un cifra da 120 milioni che sarà ottenuta a tasso agevolato, per le Asp calabresi. Nell’elenco portato in Aula mancano le Asp di Cosenza e Reggio perché non hanno presentato l’opportuna richiesta e, quindi, non hanno potuto usufruire dell’anticipazione, lasciando sul tavolo 100 milioni in quanto il fondo complessivo era da 220 milioni.
Una circostanza che è stata sottolineata da Giuseppe Neri, da tempo in marcia verso il centrodestra («Il provvedimento dà respiro alle Aziende ma dispiace che siano rimaste fuori due Asp importanti»), dal solito Carlo Guccione e anche da Mimmo Bevacqua: «Ma non si poteva avvertire il management delle Aziende per ottenere le richieste adeguatamente formulate?».