Rientrano il caso legato alle dimissioni dell’assessore al Bilancio Irene Calabrò. Il sindaco ha respinto le dimissioni che l’esponente in giunta del partito Socialista aveva presentato dopo le decisioni assunte dal governo cittadino sul dimensionamento scolastico. In particolare l’assessore aveva criticato fortemente la scelta di accorpare la scuola di Rosalì, frazione di Catona, con l’istituto scolastico di Campo Calabro che altrimenti non avrebbe raggiunto la quota minima di alunni per proseguire le proprie attività. L’assessore, originaria del luogo, ha sostenuto la battaglia della scuola “Radice” di Catona che avrebbe voluto proseguire a gestire anche il plesso di Rosalì.

 

Una questione davvero minuscola, dietro la quale evidentemente si celano interessi delle scuole e strumentalizzazioni politiche, che ha rischiato di diventare un caso politico. Il sindaco, però, ha respinto le dimissioni confermando la fiducia all’assessore al Bilancio, invitando tutti a un maggiore senso di responsabilità sulle questioni cruciali dell’amministrazione.

 

Tutto risolto? Si vedrà nelle prossime settimane. Intanto perché le scuole sembrano intenzionate a proseguire nella propria battaglia contro la delibera della Città Metropolitana e poi, perché, l’assessore pare dovrà dare conto al proprio partito. Nella lettera in cui annunciava le proprie dimissioni la Calabrò faceva cenno all’accordo dei vertici del Psi Gianni Milana e il consigliere comunale Antonio Ruvolo. Secondo rumors di palazzo, invece, le cose non starebbero proprio così e l’assessore avrebbe agito di propria iniziativa. Inevitabile, dunque, un chiarimento interno al partito che potrebbe comunque avere conseguenze sul futuro della giunta guidata da Falcomatà.

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