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“Dopo una lunga ed approfondita riflessione personale e il confronto politico con i vertici del partito Alternativa Popolare, e segnatamente con il senatore Antonio Gentile, ho assunto la decisione di rassegnare le dimissioni irrevocabili da assessore del Comune di Lamezia Terme. La maggioranza di centrodestra – prosegue Carnovale - è attraversata da forti tensioni dopo la notizia dell’apertura di un dossier della Prefettura di Catanzaro sui legami scomodi tra politica e clan nella città della Piana”.
È quanto comunica l’oramai ex assessore di Lamezia agli Affari legali, Contenzioso, Trasparenza e Società partecipate, Massimiliano Carnovale che rassegna le sue dimissioni. La decisione segue le dimissioni del consigliere comunale Giuseppe Paladino, coinvolto nell'inchiesta "Crisalide, e l’autosospensione della consigliera MariaLucia Raso (fidanzata di Alessandro Gualtieri, arrestato nella medesima operazione".
“Ad oggi, nonostante la gratificazione derivante dall’impegno pubblico e civile e dopo una intensa interlocuzione con i vertici del mio partito ritengo che non vi siano più le condizioni di serenità per poter esercitare con efficacia le funzioni a me demandate e nel contempo la mia attività professionale. Le recenti vicende giudiziarie, per le quali un plauso è rivolto alle forze dell’ordine e alla magistratura, che hanno interessato la città, sono un preoccupante segnale di scompenso legale e democratico e meritano una valutazione e una riflessione da parte di tutte le forze politiche e di tutti i settori della società civile, a partire da chi è impegnato nell’amministrazione della città. Gli uomini impegnati nell’agire amministrativo hanno l’obbligo di assumere posizione netta nei gesti oltre che nelle parole schierandosi senza tentennamenti dalla parte della legalità e delle istituzioni. In particolare il senatore Tonino Gentile dall’alto della sua esperienza, ha saputo interpretare il difficile momento e consigliarmi per il meglio, manifestandomi concretamente la sua vicinanza ed il suo sostegno politico e personale. La mia decisione spero serva ad avviare un processo democratico di confronto politico-istituzionale, su temi rilevanti e significativi onde scongiurare effetti deflagranti ed esiziali per il futuro di Lamezia Terme. Da parte mia continuerò comunque ad occuparmi dei problemi della Città nel mio ruolo di coordinatore cittadino di Alternativa Popolare.
In questi due anni in qualità di assessore comunale e per un breve periodo in veste di vicesindaco, ho fatto quanto era nelle mie possibilità per tentare di risolvere i problemi della città di Lamezia Terme. Tutto il mio impegno politico ed amministrativo è stato condotto con trasparenza, dedizione, nella consapevolezza che solo in questo modo si possa e si debba agire nei confronti della collettività, nell’interesse esclusivo e per il bene superiore della città. Ho tentato – prosegue Carnovale - nell’ambito delle mie mansioni, di collaborare con tutti i dipendenti comunali, ai quali va il mio sincero ringraziamento per la fattiva disponibilità dimostrata. Sin da subito mi sono prodigato per dare un contributo, sulle materie di mia competenza, per lo snellimento ed il controllo delle procedure. In particolare ho seguito personalmente il controllo delle notifiche da parte dei messi comunali; il controllo e la elisione dei pignoramenti e delle istruttorie inerenti i debiti fuori bilancio; la verifica delle procedure per l’inserimento delle figure dirigenziali necessarie e per il monitoraggio dello stato del piano di riequilibrio recandomi più volte al ministero dell’Interno presso le Commissioni deputate anche grazie all’interlocuzione del senatore Gentile. Ho seguito alacremente la vicenda dei dodici lavoratori socialmente utili (Lsu) di Lamezia Terme, richiedendo ed ottenendo dal ministero, primo comune italiano, l’autorizzazione al rinnovo dei contratti di lavoro per il 2016.
Relativamente ai Servizi economici e finanziari, si è proceduto, in seguito all’impugnazione dei negozi, all’attualizzazione del valore dei contratti di swap, stipulati dal Comune di Lamezia Terme con l’istituto Barclays Bank, in 2 milioni di euro contro i 5 milioni previsti alla scadenza contrattuale.” “Inoltre, il sottoscritto, con nota prot. 25104 del 03.04.2017, ha sollecitato i dirigenti competenti affinché disponessero l’adozione delle iniziative giudiziarie necessarie, sufficienti ed opportune, ed anche esecutive, dirette al recupero, a favore del Comune di Lamezia Terme di tutte le somme maturate dall’amministrazione, in ragione delle sentenze penali emesse in seno ai procedimenti cosiddetti di mafia in cui l’ente si è costituito parte civile ed anche in relazione a sentenze emesse per reati edilizi in danno all’amministrazione”.