VIDEO | I lavoratori recriminano un vero e proprio blocco all’interno dell’ente di cui sarebbero responsabili anche i commissari straordinari: «Viviamo alla giornata senza una programmazione»
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Dipendenti comunali di Lamezia Terme sul piede di guerra. Nonostante siano diventati negli ultimi mesi un parafulmine per i cittadini che più volte hanno puntato il dito proprio contro gli uffici in merito alla stasi che sta contraddistinguendo il periodo di commissariamento dell’ente, i lavoratori sono i primi a sentirsi frustrati e a risentire di quell’intreccio di anomalie, ristrettezze e lungaggini che sembra avere preso piede a via Perugini. Erano già scesi in strada il 12 giugno scorso e da allora, denunciano, nulla è cambiato.Uniti i sindacati, Uil, Cisl e Cgil Fp e Dicapp, meno i lavoratori. Diversi quelli rimasti negli uffici.
Provocatoriamente una delegazione ha consegnato dei panettoni alla triade commissariale, la quale li ha accettati senza però esprimersi sul pacchetto di rivendicazioni alla base della protesta. In particolare, a fare incrociare le braccia ai dipendenti sono i mancati adempimenti alle sollecitazioni del ministero degli Interni in relazione al piano triennale del fabbisogno, nonostante la costante riduzione del personale; la mancanza di un segretario generale a tempo pieno e quella di una risposta all’incontro di audizione avvenuto lo scorso 20 settembre a Catanzaro del prefetto. E poi, ancora, l’assenza di un organismo indipendente di valutazione e la mancata liquidazione di tutti gli istituti Contrattuali previsti nei C.D.I. già sottoscritti e riguardanti le annualità 2014, 2015 e 2016. Inoltre, tra i motivi alla base della piattaforma di rivendicazioni anche la mancata convocazione dei tavoli negoziali per l’attivazione delle corrette relazioni sindacali e l’apertura della contrattazione decentrata sull’utilizzo del fondo contrattuale per gli anni 2017 e 2018.