Potrebbe essere sciolta ad ore la questione delle farraginose primarie del centrosinistra lametino. Un gioco di specchi o forse un meccanismo esplosivo ad ore quello in cui è al momento intrappolato il Partito Democratico e con lui tutti gli altri candidati della coalizione. Da un lato il tentativo del commissario Pino Soriero di ridurre i candidati, dall’altro l’ipotesi che possano completamente saltare le primarie.


Intanto, ha presentato il suo programma il candidato di Città Reattiva Tommaso Sonni. Un nome il suo su cui hanno espresso il loro sostegno anche diverse anime dei democrat, stanche e demotivate da un gioco di poltrone che si sta trasformando in un gioco al massacro.


Per Sonni punti nevralgici sono l’introduzione di una visione di città comprensorio, che arrivi anche ai territori limitrofi e sviluppi una politica inclusiva; l’ottica di una Lamezia propulsiva, in grado di dare alla regione, di essere motore di nuovi idee, programmi e cambiamento. E, poi ,ancora, la riorganizzazione della macchina comunale, tornare alle origini, ad una burocrazia a servizio dei cittadini.


Ad illustrare poi i diversi livelli del programma  il medico Elisabetta Mercuri per il piano salute, il direttore del sistema bibliotecario lametino Giacinto Gaetano per il piano cultura, Claudia Caruso per il progetto Smart City.


E sull’attuale empasse politica Sonni ha dichiarato: «Siamo tolleranti ma non ci lasceremo trascinare all’infinito nella questione ‘primarie si, primarie no’. Non siamo i difensori acritici dell’amministrazione Speranza, né tantomeno siamo l’antipolitica: intendiamo semplicemente portare avanti pratiche trasparenti e democratiche».

 

Francesco Grandinetti, ex coordinatore regionale di Futuro e libertà e attuale presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme ha ufficializzato, tramite una nota stampa, il suo ritiro dalle primarie del centrosinistra.


“All'interno della coalizione del centrosinistra vivono incertezze, diffidenze, lotte di piccolo cabotaggio che hanno portato a un commissariamento del Pd”. “Non credo si debba andare oltre nella domanda primarie sì, primarie no – continua Grandinetti -. Oggi non sono più primarie. Oggi sono "ultimarie". Non c'è spazio per le nostre idee ma solo per i veleni. Oggi è un rincorrersi di aperture di punti di incontro e di manifestazioni (giuste e interessanti per carità!) che non portano niente di più per la soluzione del problema”.

“Ecco perché non si può perdere questa opportunità perdendo le elezioni – afferma nella nota - Fame e disperazione incombono e noi non possiamo permetterci di fallire e perdere tempo. I giochi sono tanti ed a volte fanno anche male. L’obiettivo deve essere un altro: Lamezia”

“Non credo che le primarie siano ormai la migliore soluzione. Io per lo meno ed il mio movimento ce ne tiriamo fuori. Abbiamo la forza di andare da soli, abbiamo la forza di sostenere chi può incarnare, al di là della persona, il filotto Governo, Regione, Provincia, Lamezia. Abbiamo l’umiltà e la lungimiranza di pensare che nonostante ci sentiamo più che all’altezza per governare e cambiare le sorti di Lamezia, questo non si può fare se tutto è ostile. Abbiamo anche la certezza, senza falsa modestia, che senza i voti sinceri e puliti di chi ha votato negli anni il nostro movimento, nessuna coalizione potrà vincere anche quest’anno (vedi 2005,2010!). Le persone non possono più attendere - conclude Grandinetti - io si.