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A tre giorni dalla chiusura delle urne che hanno decretato il ballottaggio tra Paolo Mascaro e Tommaso Sonni nulla è ancora deciso su come si andranno a comporre gli schieramenti che si presenteranno agli elettori il 14 giugno.
Paolo Mascaro, che ha portato a casa il 41,6 per cento dei voti aveva detto sin dal primo momento di non voler fare apparentamenti. Ora, non ritira la parola data, ma si dice disponibile ad accogliere nel proprio programma punti nevralgici dei suoi ex competitor. Mascaro strizza già l’occhiolino a Pasqualino Ruberto, licenziato da questa competizione con il 18 per cento dei consensi, asserendo di vedere diversi punti in comune con l’ex presidente di Calabria Etica. Stesso modus operandi con Mimmo Gianturco, leader di Sovranità Prima gli Italiani, che ha portato a casa il 6, 46 per cento delle preferenze.
Non si è ancora espresso Tommaso Sonni, secondo arrivato con il 25, 7 per cento dei voti.
Il movimento Cinque Stelle, guidato da Giuseppe D’Ippolito, esclude di contribuire all’elezione di entrambi i concorrenti al ballottaggio e minaccia, anzi, di fare ricorso per irregolarità nello scrutinio. Idee in Movimento di Nicola Mazzocca propone di mettere a disposizione di entrambi i candidati il proprio programma, ma non ha intenzione di dirottare i propri elettori su Sonni o Mascaro.
L’ago della bilancia è indiscutibilmente Pasqualino Ruberto con il suo 20 per cento di consensi. Ma la partita è ancora tutta da giocare.