«Lamezia Terme dovrà diventare la capitale economica della Calabria. La sua posizione geografica ottimale, che le conferisce una centralità strategica, e la sua dotazione infrastrutturale unica (aeroporto internazionale, alta velocità ferroviaria, snodo autostradale) devono essere utilizzati, in un’innovativa visione di sviluppo, per fare di Lamezia Terme e del suo immediato comprensorio un volàno di sviluppo fondamentale per l’intera regione. Né voglio trascurare le radici culturali di questa grande città, in cui agricoltura, commercio e spirito d’impresa sono stati sempre un fiore all’occhiello riconosciuto e apprezzato». È quanto afferma in una nota Mario Murone, candidato a sindaco per la coalizione di centrodestra.

L’avvocato e docente universitario auspica «un incontro immediato e proficuo sia con le associazioni di categoria sia con le organizzazioni professionali, finalizzato a costruire assieme i pilastri di un programma vero, serio, attendibile».

E sottolinea la «comune sintonia politica sia con il Governo nazionale sia con la Regione Calabria. La premier Giorgia Meloni e il presidente Roberto Occhiuto stanno dimostrando capacità notevoli proprio sul fronte del sostegno alla crescita economica».

«Ho deciso – continua Murone – di impegnarmi in prima persona forte di tanti anni di esperienza professionale vissuta in trincea in prima fila, per invertire la tendenza ai personalismi e con umiltà e capacità di ascolto, ma anche con la determinazione necessaria, puntare tutto su Lamezia Terme e il suo potenziale enorme di crescita. Chiedo alle associazioni di categoria e alle organizzazioni professionali di accompagnarmi in un cammino di costruzione condivisa nella logica del fare».

Il candidato illustra in suo manifesto: «Fare nella legalità e nel rispetto delle regole, scongiurando il pericolo di dare ancora una volta fiducia a chi in decenni ha lavorato senza prospettiva e senza lasciare traccia alcuna del proprio passaggio. Lamezia Terme è una città viva, operosa, dinamica, ricca di potenzialità ancora inespresse. Gli imprenditori e i ceti professionali di questa grande città devono avvertire assieme il dovere civico di determinare una svolta reale e diventare parte attiva nelle proposte di sviluppo della nostra Città».