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È diretto Rosario Piccioni, ex candidato a sindaco nella scorsa tornata e coordinatore del movimento Lamezia Insieme, che non si dice ottimista sul prossimo futuro per la città. Il terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose ha messo in moto soprattutto i leoni da testiera del web, ma non ha portato a quell’alzata di teste che ci sarebbe aspettati, tanto che in diversi, seppur citati nella relazione prodotta dalla commissione di accesso, si sono candidati alle politiche o hanno iniziato a seminare il terreno in vista delle amministrative future.
Se ne è parlato in un incontro organizzato proprio da Piccioni e dal titolo "Politiche 2018, inizia una nuova era? Focus sul voto”, a cui hanno preso parte i parlamentari eletti Giuseppe D’Ippolito del movimento Cinque Stelle e Antonio Viscomi del Pd, oltre che i non eletti Laura Fazzari di Potere al Popolo e la democrat Aquila Villella.
E di fatto di incontri pubblici sullo scioglimento e sul contesto politico la città non ne ha visti, quello di ieri è stato il primo e non è mancato un pubblico folto ad assistere.
Il problema non sono solo coloro che hanno causato lo scioglimento, ma anche chi li ha votati, ha dichiarato, invece, Laura Fazzari in corsa alle scorse politiche con Potere al Popolo. Nei due anni scarsi che vedono la città con le mani legate, bisogna secondo Fazzari lavorare allora sullo humus cittadino.
Più moderato Viscomi, secondo cui nessuno può ergersi a pubblico ministero ma è giusto analizzare quanto accaduto e le cause in vista di una era, specie a Lamezia.
E c’è chi invece ha fatto incetta di consensi e pensa ad arrivare alla Regione come D’Ippolito che ha rimarcato come proprio da lì dipendano molte questioni irrisolte nella città della Piana e per le quali sarebbe gratificante avere un lametino alla Cittadella. Non è dato sapersi se il riferimento fosse lui stesso.