Da un punto di vista prettamente politico, il suo intervento è stato probabilmente il più importante dei tanti che si sono susseguiti venerdì mattina, durante il consiglio comunale di Lamezia. Si stava discutendo della nascita del nuovo gruppo consiliare Calabria al Centro, nato dai transfughi del gruppo di Forza Italia che con Enrico Costantino, eletto nella lista Paolo Mascaro Sindaco, hanno composto un nuovo gruppo nella maggioranza, con cinque consiglieri che aderiscono al movimento ideato da Denis Verdini e che in Calabria ha in Pino Galati il suo uomo forte. Luigi Muraca, capogruppo di Lamezia Unita, anche lui maggioranza, si è lasciato andare ad una dura reprimenda sui modi con cui Calabria al Centro si è formata in seno al consiglio comunale lametino. “Ma oltre alla mia posizione – ci tiene a dire Muraca – anche l'esternazione della Paolo Mascaro Sindaco (in un comunicato stampa, ndr) è stata molto significativa ed eloquente. E' stato un ripudio di certe metodologie, non lo dico solo io.”

Cosa intende dire?

Che non ha nessun senso, se si è aderito ad un progetto tre mesi fa, cercare nell'ambito dello stesso progetto una diversa postazione. In questomodo si rischia di far scadere pesantemente l'immagine della coalizione, che invece sulla scorta dell'esempio di Paolo Mascaro, deve mantenerne lostesso profilo, lo stesso stile. Mascaro ha dato una svolta al Comune, che ha smesso di essere una succursale di partito, abbandonando certi becere logiche clientelari. Questa immagine che si sta dando, non può essere deturpata da certe operazioni.

Ma a lei ha dato fastidio la nascita di Calabria al Centro o il fatto che abbiamo assorbito anche consiglieri di altri gruppi?

Nel cambiamento ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma se ci sono un mandato elettorale e un'investitura popolare il discorso è diverso. Rispetto tutto, dal travaglio per la nascita di un nuovo movimento alle difficoltà per la nuova organizzazione. Rispetto meno, però, la baldanza di chi la ritiene un'operazione per consolidare postazioni di forza. Chi pensa questo è un Don Rodrigo. Vede, il mio omonimo Luigi Muraca, quando ha anticipato tutti in una forma estemporanea dicendo che lasciava Forza Italia per aderire ad Ala, lo fatto però esprimendo sentimenti di amicizia per Galati e questo io lo rispetto. Ma altre cose no. Men che meno chi vorrebbe dare dimostrazioni di forza o un'immagine di forza, legata alla corposità del gruppo consiliare. Siamo nella stessa barca, dobbiamo remare tutti insieme. Da quando sono stato eletto, sto lavorando ad una certa immagine del centrodestra che voglio ricostruire, che però rischia di essere travolta da queste operazioni.

Però la nascita di Calabria al Centro apre una voragine e lascia molto spazio in Forza Italia...

Non ho alcun interesse a passare in Forza Italia, se è questo quello che vuole sapere. Ma sono molto interessato ad un dialogo per costruire, assieme magari anche ad altri soggetti, un'area moderata. Il progetto politico più interessante per me era quello del PDL. C'è la necessità di costruire una succursale italiana del PPE, che c'è ovunque, tranne che in Italia. E questo, per noi cattolici, è un vulnus che andrebbe risolto.

In quest'area moderata troverebbe posto secondo lei anche Pasqualino Ruberto?

Convintamente si. Ed è anomalo vedere all'opposizione di una maggioranza di centrodestra, un esponente che ha sempre militato nel centrodestra. Sarebbe sicuramente un valore aggiunto, per competenza e capacità. Non c'è dubbio che, però, sarebbe necessario da parte di Ruberto immaginare che l'esperienza di Paolo Mascaro possa essere positiva e di svolta per la città, soprattutto dei costumi. Il Comune attraversa una grossa crisi economica e purtroppo gli affanni finanziari sono dovuti anche alla sciatteria degli precedenti amministrazioni. Ma con Mascaro possiamo contare su una persona  perbene al Comune. Per questo denuncio chi può inficiare quest'immagine e questa esperienza.

Come giudica fin qui l'opera da sindaco di Mascaro?

Un sindaco che porta il nome di Lamezia con dignità, che entra sempre nel merito dei problemi e li affronta con competenza. Ancora con due soli bilanci approvati, siamo solo all'inizio. Ma vedo una grande dedizione. Chiaramente la partita si giocherà molto nella discussione del piano di riequilibrio, il prossimo 13 novembre. La situazione finanziaria dell'ente è drammatica. Ma la partita si gioca anche nella capacità di fare entrare Lamezia, in futuro, nel grande circuito e nelle relazioni, anche nazionali. Come diceva il mio slogan in campagna elettorale, Lamezia deve contare. E Lamezia deve contare anche a livello nazionale, non solo provinciale o regionale. Certamente non possiamo rimanere, come finora, al livello di Cetraro o Siderno, detto con il tutto rispetto. Ed io questo tipo di contributo mi aspetto da chi è a Roma, non manovre sui consiglieri.

Guglielmo Mastroianni