«Non mi piace che stia passando il messaggio che le responsabilità di una certa situazione e di un certo degrado siano da addebitare alla terna commissariale e non alla mancanza di una piattaforma politica che competeva alla “politica tutta”». E’ un’analisi a tutto tondo quella che a margine di un incontro durato più di due ore il presidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta Arturo Bova fa sulla situazione lametina.


Bova, insieme al parlamentare di Art1 Mdp Nico Stumpo, al coordinatore regionale Pino Greco, al membro dell’esecutivo provinciale Luigi Ciambrone e agli esponenti cittadini Maria Antonietta De Fazio ed Ernesta Mazza, ha incontrato il commissario prefettizio Francesco Alecci.

 

Obiettivo era avviare un’interlocuzione su quegli ostacoli diventanti con il tempo insormontabili e che stanno tenendo la città in una morsa sempre più feroce. Niente teatri o impianti sportivi, perché sarebbero inagibili, bandi persi per mancanze a livello formale, un psc mai approvato, personale dell’ente ridotto all’osso. Al momento nemmeno un Segretario Generale e soli tre dirigenti che, tra l’altro, sono in stato di agitazione.

 

«Quando si tratta di una città che è al terzo scioglimento è ovvio che una struttura commissariale effettua un controllo particolare su qualunque foglia muova. Abbiamo anche fatto presente che se ci sono stati tre scioglimenti ci sono anche responsabilità nell’apparato burocratico amministrativo. I politici passano, i burocrati restano e non credono abbiano subito chissà quale contraccolpo dallo scioglimento. Se uno scioglimento avviene - ha osservato Bova - ma nessuno viene reso responsabile, anche attraverso un procedimento penale, qualcosa si è inceppato, specie sotto il profilo della credibilità». 

 

E la “questione Lamezia” approderà anche in Parlamento: «Consegneremo un memoriale con priorità di intervento e suggerimenti su come intervenire – ha detto Bova - e presenteremo un’interrogazione parlamentare perché siamo di fronte al terzo scioglimento, non basta mandare i commissari. Non chiedo una legge specifica su Lamezia ma chi di competenza deve capire che la gestione commissariale va accompagnata».


Intanto Alecci avrebbe dato rassicurazioni in merito alla riapertura delle strutture sportive e culturali. «Noi abbiamo posto un tema fondamentale, quello che una città senza cultura muore e si rischia ancora di più di consegnarla nelle mani di chi non dovrebbe mai avere nulla della città in mano. Ecco perché ci siamo offerti anche per dare risposte, responsabilmente, come una forza politica è giusto che dia» ha detto Stumpo. 

 

Parla invece di democrazia sospesa il coordinatore regionale Pino Greco: «Abbiamo appreso di una situazione drammatica, in particolare per quanto riguarda la carenza di organico, e ci siamo concentrati sul ripristino della democrazia a partire da quelle strutture che portano cultura, sport, associazionismo e che in questo momento sono chiuse per inagibilità. Questo è solo un primo passaggio. A breve presenteremo a sua Eccellenza una nostra piattaforma».

 

Determinata Maria Antonietta De Fazio: «La situazione non si sblocca, è preoccupante e sta peggiorando. Non vogliamo alimentare alcun tipo di polemica, specie con le precedenti amministrazioni, ma bisogna fare qualcosa»